Goji
Queste bacche rosse e dolci, originarie di Cina
e Mongolia, sono ricche di vitamina C e flavonoidi
Goji
Nome botanico
Lycium barbarum L.
Nome comune
Goji, bacche di Goji, Licio.
Famiglia
Solanaceae.
Parti usate
Frutti.
Descrizione
Si tratta di un arbusto deciduo perenne, che può
raggiungere i due-tre metri di altezza, con rami
lunghi e foglie lanceolate; cresce nelle alte valli
dell’Himalaya, in Mongolia e nelle province
cinesi del Ningxia e dello Xinjiang. I piccoli fi ori
viola sono di forma tubulare campanulata. Il
frutto è una bacca dolce, di colore rosso-arancio,
che viene raccolta in estate o autunno e viene
messa a essiccare al sole fi nché la buccia diventa
rugosa, ma la polpa rimane morbida.
Componenti
Polisaccaridi, carotenoidi, fl avonoidi, vitamina
C, magnesio, potassio, calcio, ferro, zinco, selenio,
manganese, cobalto, vitamine del gruppo
B, lipidi, proteine e fibre.
A che cosa serve
Le bacche di Goji sono conosciute da circa 2.500
anni dalle popolazioni orientali, che le utilizzano
come alimento o medicinale. Uno studio
americano ha dimostrato che questi frutti hanno
il più alto potere antiossidante fra tutti gli alimenti
vegetali conosciuti e quindi vengono utilizzati
per prevenire lo stress e i danni dovuti
all’invecchiamento. Sono riconosciute anche le
proprietà antinfi ammatorie date dai fl avonoidi,
la funzione prebiotica dovuta alle vitamine del
gruppo B e alle fi bre (con conseguente stimolazione
del sistema immunitario), e
l’azione antidegenerativa della
macula (la zona centrale della
retina) da attribuire al carotenoide
zeaxantina.
Al naturale o in succo
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Vari sono i metodi di assunzione: le bacche
essiccate (fi no a 20-25 grammi al giorno) si
possono ingerire da sole o associate a yogurt,
latte, macedonie o cereali; il succo puro
al 100 per cento (circa 20 millitri) si può
diluire con acqua o frullati di frutta fresca;
dell’estratto di Goji in capsule se ne possono
prendere 1 o 2 al giorno. Da evitare per
chi assume anticoagulanti orali (warfarin).