Osteoporosi, l’attività fisica fa bene purché sia “in carico”
Gentile dottoressa,
svolgere attività fisica può aiutare nei casi di osteoporosi? Oppure è meglio evitare qualsiasi
sforzo, anche quello non agonistico? Potrebbe anche indicarmi quali sono le attività
più adatte alle persone che hanno il mio stesso problema? Grazie.
FRANCESCA, PAVIA
L’osteoporosi è una malattia metabolica
che colpisce lo scheletro, caratterizzata
da una riduzione della massa ossea
per unità di volume e da un’alterazione
della microarchitettura del tessuto osseo,
con conseguente aumento della sua
fragilità e, quindi, del rischio di frattura.
L’attività fisica ha un ruolo importante
già in età giovanile, perché concorre
a formare osso nuovo e, soprattutto
nella donna, permette di arrivare all’età
della menopausa con uno scheletro più
“forte”. È infatti proprio nei quattro-otto
anni successivi alla menopausa che si
verifica la maggior perdita e in questo
periodo, quindi, muoversi fa assolutamente
bene. Senza contare, poi, che lo
sport aiuta le reazioni di difesa alle cadute
che spesso generano delle fratture.
È importante considerare che l’attività
fisica fa sentire il suo eff etto soprattutto
nei punti di sollecitazione dell’osso
interessato al movimento e che tale pressione,
legata alla forza di gravità e alle
contrazioni muscolari, è un potente stimolo
per la formazione dell’osso stesso.
Ecco perché sono da preferire attività
fisiche “in carico” come camminare,
correre, fare ginnastica, piuttosto che
sport eseguiti in assenza di gravità come,
ad esempio, il nuoto.
Camminare e correre, in particolare,
sono movimenti che permettono di
mantenere una sollecitazione ritmica e
prolungata ma, perché il paziente possa
trarne beneficio, dovrebbero essere
praticati per almeno un’ora al giorno.
Rimangono
però controindicati in persone
aff ette da altre patologie osteo-articolari,
che possono interessare le anche e le ginocchia,
che potrebbero trarre beneficio
invece andando in bicicletta o facendo
cyclette, entrambe attività che permettono
il rinforzo della muscolatura degli
arti inferiori.
Il nuoto, attività in cui lo scheletro
non è soggetto a carico, per cui non viene
stimolato meccanicamente (in particolare
la colonna vertebrale), è comunque
un’attività importante in quanto
utile per il ripristino delle funzioni muscolo-
articolari e della funzione cardiorespiratoria.
Indipendentemente dall’attività fisica
svolta, inoltre, bisogna tenere in considerazione
che il guadagno ottenuto
in termini di massa ossea con un’attività
sportiva regolare scompare gradualmente
dopo la sospensione della stessa,
per cui è necessario che venga proseguita
regolarmente per non perdere i benefici ottenuti.