Pasta alla norma
Proposta da: - Ristorante Metrò, Catania (Catania)
Ingredienti - per 4/6 persone
Mezzo chilo di spaghetti (o penne), un chilo e mezzo di pomodori da salsa, 2 melanzane
2 spicchi di aglio, qualche foglia di basilico, 2 etti di ricotta salata, olio extravergine di oliva, sale
Tempo di esecuzione: un’ora e un quarto, più lo sgrondo delle melanzane
Pasta alla norma (foto di Davide Gallizio).
Ricetta
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1: Pelate le melanzane, affettatele e ponetele per almeno un’ora in un recipiente con acqua salata,
per farle spurgare del loro liquido amarognolo.
2: Sbucciate i pomodori, dopo averli scottati per qualche minuto in acqua calda, quindi
spezzettateli e metteteli in un tegame di terracotta, aggiungendo l’aglio e facendo cuocere a fuoco
bassissimo. La cottura va ultimata unendo, dopo avere spento il fuoco, olio e foglie di basilico.
3: Intanto friggete le melanzane in olio e asciugatele con carta da cucina.
4: Lessate la pasta al dente, scolatela in una zuppiera, unite la salsa di pomodoro e mescolate. Dopo
avere sistemato la pasta nei piatti individuali, aggiungete le fette di melanzane, un’abbondante
spolverata di ricotta salata grattugiata e qualche altra fogliolina di basilico.
Curiosità
Il compositore catanese Vincenzo Bellini, scrisse la sua opera più famosa, Norma, nel 1831,
quattro anni prima di morire appena trentaquattrenne in terra di Francia. Nel suo Il libro
d’oro della cucina e dei vini di Sicilia, Pino Correnti racconta come fosse diffusa a Catania
l’espressione «pari ’na Norma», cioè “sembra una Norma”, per complimentarsi dinanzi a
una cosa così magnifica da poter essere paragonata all’arte di Bellini.
Ma da quando questo
paragone è stato dedicato alla popolare pasta catanese? La circostanza ricostruita da Correnti
è divertente e verosimile: un giorno dell’autunno del 1920, in casa di parenti dell’attore comico
Angelo Musco si svolse un pranzo al quale parteciparono giornalisti e gente di spettacolo
catanesi.
Tra le pietanze c’era anche la pasta con la salsa di pomodoro, melanzane fritte e
ricotta salata, preparata dalla signora Saridda D’Urso, moglie di Janu Pandolfini, uno dei
nipoti di Angelo Musco. «Signura Saridda, chista è ’na vera Norma», fu il complimento rivolto
all’artefice del piatto da uno degli ospiti, il poeta e commediografo Nino Martoglio. A lui,
quindi, andrebbe il merito di avere ufficialmente battezzato “alla Norma” l’appetitosa pasta.