Trento - Cattedrale di San Vigilio. Pellegrini nella città del concilio
Per i trentini l’Anno della misericordia non è partito dalla cattedrale. Sull’esempio di papa Francesco la prima Porta santa è stata aperta in periferia, sul lung’Adige, in uno storico centro d’accoglienza per senza dimora, che ospita ogni notte una sessantina di persone di varie nazionalità e fedi. Qualche giorno dopo, partendo invece dalla mensa del Punto d’incontro che accoglie da 30 anni i poveri della città, la processione giubilare è arrivata in cattedrale alla “Porta dei leoni” denominata per l’occasione “Porta della misericordia”. «Per tutto l’Anno santo», conferma il parroco del duomo, don Andrea Decarli, delegato vescovile per la cultura, «siamo chiamati a guardare prima alle porte della carità, ai luoghi del disagio, per vivere nella concretezza le opere di misericordia».
ALLE RADICI DELLA FEDE
Un impegno che, dall’alto del protiro nord (uno dei portali di accesso della cattedrale), sembra quasi benedetto dal rilievo marmoreo di san Vigilio, terzo vescovo di Trento. A lui, patrono della diocesi e compatrono della diocesi sorella di Bolzano-Bressanone, è dedicata l’austera cattedrale che s’affaccia su piazza Duomo incorniciandola di pietra bianca ed è nota in tutto il mondo anche per alcune sessioni del concilio Tridentino (1545–1563). Essa ha già vissuto un anno giubilare nel 1912, a 800 anni dall’incarico dato dal vescovo Federico Vanga agli artisti comacini per la costruzione della cattedrale romanica, ristrutturando l’edificio preesistente che era stato consacrato il 18 novembre 1145 dal patriarca di Aquileia e dal vescovo locale Altemanno.
Ma le radici storiche della cattedrale affondano nelle origini dell’evangelizzazione, ai tempi della Tridentum romana: fuori dalle mura si trovava una chiesa-santuario voluta per la sepoltura dei primi giovani evangelizzatori Sisinio, Martirio e Alessandro, trucidati nel 397. Accanto ai tre martiri fu poi sepolto lo stesso Vigilio, morto attorno all’anno 400 e «associato così ai loro meriti e al loro culto», come ha scritto lo storico trentino monsignor Iginio Rogger, promotore degli scavi archeologici che hanno documentato l’origine del cattolicesimo trentino.
UNA CASA CHE ACCOGLIE TUTTI
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L’interno a tre navate, talvolta inondate dai raggi del sole che filtra dai due rosoni a ovest e a nord, colpisce anche il turista: «Come in tutte le chiese di stile romanico», osserva l’arcivescovo emerito monsignor Luigi Bressan, «si coglie il senso del mistero che ti avvolge e ti invita ad assaporare il silenzio, la pace interiore, la sicurezza della casa di Dio che accoglie tutti. La possanza delle pietre e dei pilastri sembra dirci: qui sei al sicuro, sei nella casa di Dio, sei nelle mani di Dio. La penombra ti aiuta a pregare, a raccoglierti alla presenza di Dio, a meditare, a guardare dentro di te. Ma in questa costruzione appare già anche lo stile gotico, soprattutto nell’altezza, che ti porta a guardare in alto, verso Dio, ad aprirti alla sua luce. Il trascendente qui appare come qualcosa di possibile, di vicino a noi, di accessibile».
Una pausa particolare merita la cappella Alberti, dedicata all’adorazione eucaristica, dove ci guarda dall’alto il commovente Crocifisso del Concilio. Secondo la leggenda, avrebbe chinato il capo la mattina del 4 dicembre 1563, quando ai suoi piedi i Padri approvarono e sottoscrissero i decreti del Concilio. Nella sua visita del 1995 Giovanni Paolo II rimase a lungo in ginocchio a contemplarlo: «Guardando questo volto dolce e sofferente», commentò, «siamo invitati a comprendere la vera misura della misericordia di Dio e il senso ultimo della sua giustizia, per cogliere nel cammino ecclesiale sempre e solo l’essenziale».
I PERCORSI DEL GIUBILEO
È stato il cerimoniere della cattedrale, monsignor Giulio Viviani (per 17 anni a Roma al servizio delle celebrazioni liturgiche del Santo Padre), a descrivere sei possibili itinerari di visita del Duomo, non solo storici e architettonici: quello cristologico (già ai due ingressi il pellegrino è accolto dal Cristo pantocrator, che tutto regge); quello mariano (a partire dall’altare del 1772 con la Madonna Addolorata davanti alla quale pregavano prima della partenza gli emigrati come santa Amabile Visintainer, venerata in Brasile); quello agiografico con tanti reliquiari che mostrano la devozione ai santi trentini; e quello fra le tombe, comprese quelle dei pastori del secolo scorso accolti nella suggestiva cripta paleocristiana.
In questo Anno santo, guidati dalla parola del nuovo arcivescovo Lauro Tisi, ordinato in cattedrale lo scorso 3 aprile, già tanti trentini hanno rinnovato il loro pellegrinaggio in duomo: i sacerdoti, i religiosi, giovani in occasione del loro pellegrinaggio notturno a piedi in Pinè e le famiglie, coinvolte in un gioco con le carte che le ha portate a scoprire altre Porte sante della città.
Altri tesori della cattedrale e della sua storia sono custoditi nel vicino Museo diocesano tridentino. Fra le curiosità recenti, lo studio del decano dei canonici monsignor Ludovico Maule sul ricco “bestiario” a testimoniare la vicinanza agli animali e al loro «amichevole insegnamento». Sono 21 le diverse specie di esseri viventi raffigurate sulla cattedrale: dai leoni accoglienti alle porte, alle aquile che fan servizio d’onore sul baldacchino, agli asini e ai buoi che ci ricordano dalle basi delle colonne un servizio umile e prezioso all’uomo, per finire con gli uccellini che beccano la frutta, richiamo all’affidamento fiducioso nel Padre della misericordia.
ALLE FESTE VIGILIANE 10 GIORNI DI FEDE E CULTURA
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Trento festeggia il patrono san Vigilio dal 16 al 26 giugno con la 33ª edizione delle Feste vigiliane che recuperano antiche tradizioni medioevali: si aprono alle 21.30 di giovedì 16 in cattedrale con lo spettacolo multimediale Veni creator sulla storia dell’edificio ai tempi del Concilio, realizzato in collaborazione con il Capitolo della cattedrale. Il 26 giugno il solenne pontificale avrà inizio alle 9.30: l’arcivescovo Lauro Tisi presenterà il suo programma pastorale.
PORTE IN TRENTINO E ALTO ADIGE
Oltre alla cattedrale di San Vigilio, nelle valli della diocesi di Trento vi sono chiese giubilari con la Porta santa. Ecco l’elenco per zone pastorali. Fiemme e Fassa: chiesa dell’Addolorata di Cavalese e chiesa di San Giovanni di Vigo di Fassa. Giudicarie: chiesa parrocchiale di Tione. Mezzolombardo: santuario Madonna dell’aiuto di Segonzano e chiesa della Natività di Maria a Spormaggiore. Riva del Garda e Ledro: santuario della Madonna delle Grazie di Arco. Vallagarina: chiesa parrocchiale di Santa Maria; santuario della Madonna del Monte. Valli del Noce: basilica dei Santi Martiri Anauniesi a Sanzeno. Valsugana-Primiero: santuario della Madonna di Montagnaga di Pinè e chiesa parrocchiale di Fiera di Primiero. In Alto Adige, la diocesi di Bolzano-Bressanone ha invece tre Porte sante: nella cattedrale di Bressanone, nella cattedrale di Bolzano e nel santuario mariano di Pietralba. Altre “piccole Porte sante” sono rimaste aperte fino a Pentecoste negli ospedali di Bolzano, Bressanone, Merano, Silandro, Vipiteno, Brunico e San Candido e (fino al 26 giugno) nella parrocchiale di Ortisei.
ORGANIZZARE LA VISITA
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La cattedrale si trova nel cuore della città, a pochi chilometri dal casello autostradale di Trento Sud dell’A22. Per chi arriva in automobile: parcheggi custoditi di piazza Fiera e piazza Mosna. Per chi arriva in treno, bastano cinque minuti a piedi per raggiungere piazza Duomo.
ORARI E CELEBRAZIONI
Il duomo è aperto tutti i giorni con orario 6.30-12 / 14.30-20. Le visite turistiche non sono consentite durante le celebrazioni. Messe festive e prefestive: 8 con Lodi; 10; 19. Informazioni: tel. 0461/23.12.93.
La cattedrale (ma non la cripta e la sacrestia) è accessibile per persone disabili dall’ingresso principale (via Giuseppe Verdi). Per i non vedenti è disponibile una mappa tattile.
Il sito www.cattedraledisanvigilio.it offre immagini a 360 gradi degli ambienti.
MUSEO DIOCESANO
Il Museo diocesano tridentino è nel palazzo Pretorio adiacente alla cattedrale. Biglietto: 5 euro. www.museodiocesanotridentino.it