Tumore al seno: un problema anche per gli uomini
Gentile dottore,
è vero che il tumore al seno può colpire anche gli uomini?
In questi casi, le terapie utilizzate
sono le stesse di quelle impiegate per le donne, oppure esistono trattamenti specifici? E a che punto sono le ricerche in merito?
Grazie,
UMBERTO, CASERTA
Il tumore al seno è una patologia che può insorgere anche negli uomini.
Caro
Umberto,
quello che scrivi è vero. Il carcinoma
mammario, infatti, è
un tumore che può insorgere
negli uomini ma, benché la sua incidenza
sia in incremento, rimane un evento
molto raro: rappresenta meno dell’un
per cento dei tumori maligni maschili.
Si manifesta più
tardivamente rispetto
a quanto
avvenga nelle
donne, con
un’età media di
diagnosi oltre
i 60 anni.
Tra
i più noti fattori
di rischio, ci
sono particolari
malattie (prima tra tutte la sindrome di Klinefelter)
o predisposzioni genetiche (in particolare
portatori di Brca2), una familiarità
per tumore mammario o ovarico, alterazione
del quadro ormonale (come, ad
esempio, assunzioni di estrogeni, obesità,
cirrosi epatica).
La diagnosi nasce spesso dal riscontro
da parte della persona stessa di un nodulo,
normalmente situato sotto la areola e
non dolente, motivo per cui in simili casi
è fortemente indicato rivolgersi in prima
battuta al proprio medico di famiglia.
Proprio in quanto così raro, e anche
perché spesso non è inserito nei protocolli
di ricerca clinica, questo tumore
non ha proprie linee guida di trattamento
standardizzate. I principi che ne
regolano la cura sono quindi quelli normalmente
estrapolati dalla conoscenza
acquisita negli omologhi casi femminili,
sia per quanto riguarda la chirurgia (normalmente
una mastectomia), che la radioterapia e anche l’utilizzo di farmaci.
Seppure esistano delle differenze relative
al meccanismo di produzione di
estrogeni negli uomini e nelle donne,
che condizionano la scelta dei farmaci
da utilizzare, sono frequentemente utilizzate
le cure endocrine (cioè “contro gli
estrogeni”), la chemioterapia e la radioterapia
allorquando necessarie.
Si tratta
comunque di una malattia trattabile e
guaribile, con una prognosi in continuo
miglioramento.
Poiché la cosa più importante rimane
certamente la diagnosi precoce, sfrutto
la domanda per stimolare gli uomini
a imparare dalle donne l’importanza
dell’autopalpazione e a non esitare nel
segnalare al proprio medico curante un
eventuale riscontro di noduli, anche se
indolenti