Un impegno religioso che aiuta a riscoprire la nostra vera natura
Caro don Guido,
abbiamo vissuto l’Anno della fede del 2013 con un certo impegno anche perché
era appena nato nostro fi glio, Domenico. Vorremmo che anche lui potesse fare
una bella esperienza di fede. A noi, quando eravamo bambini, è un po’ mancata,
e non ci sembra giusto farlo aspettare troppo. Ma non sappiamo da dove
cominciare. Non è che ci puoi dare qualche “dritta”?
Ci rendiamo conto che la domanda è un po’ impegnativa, ma sappiamo che tu
non ti spaventi. Grazie.
UNA GIOVANE COPPIA (ROMA)
Carissimi,
per i genitori educare i propri
figli è un compito fondamentale.
Educarli alla fede,
almeno per i credenti, è ancora
più importante. Ai cristiani, la Chiesa
chiede solennemente di assumersi
un impegno davanti a tutta la comunità
proprio nel giorno in cui viene celebrato
il battesimo dei loro bambini.
A sottolinearne ulteriormente l’importanza
dell’educazione religiosa è la
possibilità che i genitori possano essere
“aiutati” dalle fi gure del padrino e
dalla madrina e, in fondo, dalla comunità dei credenti. Il padrino e la madrina
sono un segno “visibile” della
sollecitudine della Chiesa nel porsi a
sostegno dell’azione educativa e catechetica
dei genitori.
La Chiesa, tuttavia, conosce ed
esplicita altri modi per svolgere questa
sua funzione di ausilio: ne sono
testimonianza tutte le attività catechistiche
ed educative delle nostre
parrocchie. Quando i bambini sono
piccoli, come nel vostro caso, e tutto è
affi dato a voi genitori, la comunità cristiana
può però, inoltre, farsi presente
attraverso la produzione di strumenti di formazione che, opportunamente
valorizzati, risultano davvero utili.
Tra
questi possiamo annoverare il libro, il
giornale e i nuovi mezzi digitali.
Un sussidio semplice ma molto profondo
è il libro scritto dal paolino don
Carlo Cibien Ferraris dal titolo Il Credo
di Cristiano (vedi box). Si tratta di
un volume ideato appositamente per
aiutare genitori e ragazzi a scoprire liberamente
un cammino di fede che
allarga gli orizzonti e rende più solida
la formazione personale.
Viviamo
in un mondo secolarizzato in cui sembra
che abbiamo smarrito la nostra dimensione
trascendentale per essere
ridotti a semplici consumatori.
Ma in tutti noi esiste il bisogno di
elevarsi e di volgere lo sguardo verso il
cielo. Questo bisogno va costantemente
alimentato mediante la conoscenza
e la preghiera. Anche coloro che si
sentono lontani dalla Chiesa e da Dio
avvertono incosciamente un vuoto.
Nei ragazzi, purtroppo, questo vuoto
rischia di essere riempito da cose inutili
nella migliore delle ipotesi. Spesso
però quell’assenza di valori e di spiritualità
è colmata da comportamenti
dannosi per sé e per gli altri. Ecco perché
il battesimo rappresenta un impegno
e un punto di partenza per un
cammino autenticamente umano.