Articolo
27 luglio 2017
Scrive il nostro lettore Luigi: «E' così importante la distinzione tra atei e credenti? Basta professarsi appartenenti a una di tali categorie per esserlo realmente? Già l’aveva detto il cardinale Martini: la distinzione non è tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti». Risponde don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana