Il Papa, nella Messa conclusiva a Beirut, parla delle ferite del Paese e sprona il popolo a rialzarsi, a disarmare i cuori ed essere esempio di convivenza
Approvato a larghissima maggioranza (781 favorevoli, 28 contrari) il Documento finale durante la terza assemblea sinodale che si è svolta sabato a Roma. Tra i punti più dibattuti, l’apertura all'accoglienza di persone Lgbtq+ con l’invito a parrocchie e diocesi a non discriminarle accompagnata da un forte impegno per il disarmo e il ripensamento del ruolo dei cappellani militari
Previsto un collegamento con la Terra Santa (Israele e Cisgiordania) per far incontrare idealmente israeliani e palestinesi. Sul palco numerosi attivisti italiani come padre Zanotelli, don Ciotti e Andrea Riccardi, e internazionali. Il Pontefice dialogherà per circa un’ora su migrazioni, ecologia integrale, disarmo, lavoro. In piazza San Zeno l’incontro con i bambini poi la visita e il pranzo con i detenuti del carcere di Montorio. A chiudere la giornata la Messa di Pentecoste celebrata allo Stadio Bentegodi dove sono attesi 30mila fedeli
La norma che garantisce il controllo del Parlamento e dei cittadini su un comparto strategico e critico del Paese, nonché sui flussi finanziari privati che lo alimentano, è sottoposta a un tentativo di modifica in Parlamento. Annunciata una giornata di mobilitazione il 17 aprile
Arsenali più piccoli, bombe più devastanti. Dove possono arrivare i missili russi? E soprattutto: cosa rischiamo, davvero? Piergiorgio Pescali, fisico, giornalista, autore del libro "Il pericolo nucleare in Ucraina" risponde alle domande di Famiglia Cristiana nel momento in cui l'orologio nucleare sembra più vicino a mezzanotte
"Per la prima volta, l’uomo ha la capacità di distruggere tutto. La sola via di salvezza è riconoscere che esiste già un Padrone assoluto dell’universo"
Il Messaggio del Papa rivolto al 4° Forum di Parigi sulla Pace, programmato dall'11 al 13 novembre: la corsa alle spese militari giustificata dall’”equilibrio degli armamenti” non solo non ha portato pace, ma ha causato lutti e distruzioni. La riflessione di don Renato Sacco, della sezione italiana di Pax Christi
Uccisi senza un perchè da un uomo che aveva troppo confidenza con le armi. Occorre diasarmare i cittadini perchè l'Italia non è un Far West. Ma c'è una lezione ancora più importante da apprendere (di Maurizio Patriciello)
Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, incoraggia la Conferenza di Ginevra a lavorare per la pace. Un monito che riprende e rilancia la linea di papa Francesco: «Di pane abbiamo bisogno, non di fucili». La riflessione di don Renato Sacco, di Pax Christi
Per gentile concessione delle Edizioni Ares pubblichiamo un brano tratto dal romanzo “Il cavallo rosso” dello scrittore Eugenio Corti (1921-2014) che narra l’angoscia che portò tra i prigionieri di guerra la notizia dello scoppio delle prime bombe atomiche nel 1945 (nella foto: il "fungo" provocato dall'esplosione della bomba atomica sulla città giapponese di Nagasaki il 9 agosto 1945)
Gli esplosivi. Le loro applicazioni civili. E quelle militari. Una vita spesa nella ricerca, da scienziato-imprenditore: 360 brevetti industriali lo resero ricco. I travagli di coscienza. Infine, il testamento con cui istituì i Premi che portano ancora il suo nome.
«No all'equilibrio del terrore»: duro intervento di monsignor Ivan Jurkovič, Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu di Ginevra, nell’incontro sugli armamenti letali autonomi. Il rappresentante della Santa Sede ha messo l’accento sulla prevenzione come via per evitare il diffondersi di strumenti bellici sempre più distruttivi.
Si è concluso l’assemblaggio del primo cacciabombardiere prodotto a Cameri. Qualcuno l’ha definito un momento storico. Il coordinatore nazionale di Pax Christi è di ben altro avviso: «Vergogniamoci di queste “cerimonie” di morte: “beatificano” armamenti che, celebrati con orgoglio ed emozione, altro non sono che strumenti di morte».
Dopo il convegno nazionale di Cortona: le proposte delle Acli per il lavoro buono e giusto. Ma anche sul welfare, la riduzione delle spese militari, la pace, l’azione di contrasto ai “falsi islamici” dell’Isis.
Il Papa all'Angelus commenta le letture del giorno: è possibile ed è bello spezzare le spade e farne aratri, come diceva il Profeta. E poi ricorda i malati di Aids, soprattutto i bambini. Nessuno di loro deve essere escluso dall'accesso alle cure.
Il nostro Paese, primo in Europa, ha fatto proprio l'accordo internazionale. Col voto unanime, e a tempi di record, di Camera e Senato. Il plauso - e l'invito a fare ancora di più - della società civile.
Cancellare il programma di acquisto di 90 cacciabombardieri per un importo di quasi 14 miliardi di euro e destinare i fondi ad ambiente, istruzione e welfare.
A Brescia un convegno su una nuova economia di giustizia e la Marcia nazionale della pace. Nessun taglio, però, alle spese militari. E il Papa, nel Messaggio: "Cari giovani...".