Articolo
08 marzo 2019
«Perdonatemi, ma ora non riesco a trattenere più la rabbia e la frustrazione di noi, nati negli anni '80. Abbiamo studiato, siamo laureati, specializzati, con dottorato di ricerca e con master. Ma, a meno di non fuggire a gambe levate dal nostro Paese, ogni qualvolta aspiriamo a qualcosa, dobbiamo superare concorsi su concorsi, selezioni su selezioni. E anche qualora abbiamo il merito di vincere un concorso pubblico, siamo sempre dei poveri precari»