Articolo
20 marzo 2019
«I ponti, come quello di Mostar, costruito per unire cristiani e musulmani e distrutto nel 1993, sono il simbolo della volontà di far incontrare comunità diverse», scrive l'antropologo Marco Aime in questo articolo che anticipa i temi della sua relazione al festival diretto da Zagrebelsky, in programma a Torino dal 27 al 31 marzo. «Tracciare confini è più facile, ma oggi più che mai abbiamo bisogno di ponti per il nostro domani»