Articolo
11 maggio 2020
«In tante zone dell'Africa oggi gli europei sono target appetibili. Il modo migliore per proteggere un cooperante è inserirlo nella rete della comunità locale, delle persone sul posto che lo aiutano, lo affiancano e percepiscono quando c'è un pericolo», osserva l'ex direttore della Focsiv, attualmente coordinatore delle attività in Italia di Cvm-Comunità volontari nel mondo, attiva in Etiopia e Tanzania.