«La geografia economica del mondo segnala una crescente concentrazione della crescita economica in relativamente poche grandi città in grado di attrarre capitale umano e di stimolare l'innovazione», spiega Tito Boeri, direttore scientifico del Festival. «Le mappe del reddito pro capite rivelano dei picchi molto acuti, spesso localizzati nei luoghi che ospitano i centri di ricerca e le università di eccellenza. La gerarchia economica non solo dei Paesi ma anche delle città è profondamente cambiata ed è in continua evoluzione».
Nel capoluogo trentino, come ogni anno, sono attesi economisti, sociologi, urbanisti, demografi e politici italiani e internazionali. Quest'anno, attesi gli interventi del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e del suo omologo francese François Villeroy de Galhau; del ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan; degli Esteri, Paolo Gentiloni; del Lavoro, Giuliano Poletti e delle Riforme, Maria Elena Boschi. Giornata conclusiva dedicata all'incontro con l'economista Premio Nobel 2001, Michael Spence.
«Siamo particolarmente felici che per questa nuova edizione del Festival sia stato scelto il tema dei luoghi della crescita, perché è strettamente collegato anche a quello dell'autonomia statutaria di cui il Trentino gode», spiega il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi. «Se in Trentino lo sviluppo economico ha conosciuto una certa traiettoria, se qui ad esempio la montagna non si è spopolata come altrove nell'arco alpino, lo dobbiamo a scelte ben precise, rese possibili dall'autogoverno che ha ricondotto all'autorità locale la maggior parte delle competenze altrove esercitate dallo Stato centrale».
Emanuele Isonio
Martina Valentini