«Papà non voleva che noi facessimo il cinema perché pensava fosse un lavoro precario per una donna. Non c’è riuscito perché l’abbiamo fatto tutte. Voleva che fossimo autonome economicamente e dunque pensava che era un lavoro precario. Poi forse gli dava anche fastidio che fosse il suo stesso lavoro»”. Lo racconta Cristina Comencini, figlia del regista Luigi Comencini, nella settima puntata del programma ‘Ave Maria’ con Papa Francesco, condotto da don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova, in onda su Tv2000 martedì 27 novembre alle ore 21.05. La Comencini affronta anche la questione della violenza e le molestie sulle donne: «Forse la soluzione è come poniamo il problema. Non è una cosa nuova, è sempre stato così, ma la cosa meravigliosa è che noi adesso diciamo non ci va più così. Non ci va più bene perché le donne hanno conquistato il lavoro, la dignità del loro lavoro, la dignità della loro persona e del loro corpo, perché noi siamo il nostro corpo».
Ave Maria
di papa Francesco