"Il progetto mi è venuto in mente pensando ad un ricordo antico, quando ogni novembre da bambino mia madre mi tesseva le ciabatte di lana per l'inverno, che io adoravo. - spiega Pastrello - Ho voluto ricreare sì quel mood, ma soprattutto il senso del tempo che mi dedicava. Jacques Deridda asseriva che la coscienza è il limite del donare, perché la coscienza non è scevra del senso di sé. Tuttavia, in questo limite che condivido, ho voluto raccontare il dono come vita, cioè vivere il tempo del dono. Come appunto mia madre riusciva a fare e trasmettermi un tempo"