Lo chiamano il sesto continente. Oggi sono 281 milioni le persone che nel mondo vivono fuori dalla loro terra d'origine; 110 milioni, i migranti forzati. Fuggono da guerre, fame, sete, povertà, desertificazione. In Italia, stando ai report ufficiali, dal 2013 sono arrivati 1.040.938 profughi; 28.000 i migranti che in questi dieci anni risultano morti annegati o dispersi nel Mar Mediterraneo.
E proprio a Lampedusa Famiglia Cristiana ha voluto riflettere sui vari aspetti dei flussi migratori. Lo ha fatto sabato 7 ottobre nell'ambito del convegno "Oltre i muri, le nuove frontiere dell'accoglienza".
Durante i lavori è intervenuta anche Wanda Ferro, sottosegretario agli Interni, la quale ha ribadito la ferma volontà del governo Meloni di combattere il turpe traffico degli esseri umani, senza trascurare, anzi potenziando, la cooperazione allo sviluppo per permettere il decollo economico e sociale dei Paesi di provenienza dei flussi migratori, soprattutto di quelli della fascia subsahariana. La Ferro ha pubblicamente lodato la soluzione dei corridoi umanitari e ha ribadito il desiderio del governo di agire a difesa dei minori.
Ai lavori hanno preso parte il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, il direttore e di Famiglia Cristiana don Stefano Stimamiglio, il sindaco di Lampedusa,Filippo Mannino, la vicepresidente della Comunità di Sant'Egidio Daniela Pompei unitamente ad alcuni giornalisti: Maria Latella, Marco Romano, François Vayne e Paolo Lambruschi. Ai partecipanti al convegno di Famiglia Cristiana ha inviato un messaggio il cardinale Jean Marc Noel Aveline, arcivescovo di Marsiglia. Commoventi le testimonianze rese da suor Ausilia Consiglio, una religiosa salesiana che ha lavorato per tre anni a Lampedusa, e dei pescatori Vito Fiorino e Costantino Baratta usciti in mare quel tragico 3 ottobre 2013 per salvare quante più vite possibili dei naufraghi di una delle più grandi tragedie del Mediterraneo.
Il condirettore di Famiglia Cristiana, Luciano Regolo, ha chiuso i lavori promettendo che il giornale farà di tutto affinché non venga meno l'attenzione su quel fenomeno epocale rappresentato dalle migrazioni, una delle tre grandi crisi storiche che stiamo vivendo insieme con quella ambientale e con quella ragionata dalle guerre in corso.