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Incendi in Australia, l'emergenza non è finita

20 gennaio 2020 Nonostante l'arrivo della pioggia, secondo WWF, il dramma non è finito. I devastanti incendi che stanno sconvolgendo l’Australia producono effetti drammatici non solo per la perdita di vite umane, di milioni di ettari di ecosistemi forestali e la morte di milioni di animali selvatici e domestici. Effetti secondari ma non meno drammatici sono quelli che le centinaia di tonnellate di cenere e detriti prodotti dagli incendi hanno e avranno sull’ambiente e sulla salute nei prossimi mesi. In questo momento, più di 10 milioni di ettari di foreste (un’area come il Portogallo) sono stati bruciati, soprattutto nel sud-est del continente. E milioni di tonnellate di cenere finiranno nei corsi d’acqua e nei laghi: è altamente probabile che inquinino le riserve d’acqua e uccidano la fauna acquatica. Ed è quanto sta accadendo in Australia da settimane: cenere, fuliggine e foglie carbonizzate si sono accumulate su suolo, e se da un lato le piogge di questi giorni stanno spegnendo alcuni focolai, dall’altro rischiano di rendere più difficoltose le operazioni a causa del fango e di innescare un nuovo dramma ecologico. L’accumulo di nutrienti nelle acque favorirà lo sviluppo di cianobatteri, creando problemi per la depurazione e quindi l’approvvigionamento di acqua potabile. Gli effetti saranno devastanti anche per le specie che popolano i fiumi e gli specchi d’acqua dolce. Una volta che questi sedimenti arrivano agli oceani può avere impatti anche sulla fauna marina. A rischio anche i ghiacciai neozelandesi, che si stanno tingendo di color grigio-arancio a causa delle ceneri e dei fumi trasportati dal vento. Un processo che non impatta solo il paesaggio, ma ha un grave ruolo nell’accelerare il loro scioglimento, già in corso a causa del riscaldamento globale in atto.

 
 
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