Per la prima volta don Gino Rigoldi, storico cappellano del Beccaria di Milano si mostra lontano dagli usuali ambienti e si lascia riprendere durante una vacanza a Sant’Antioco, in Sardegna, con i suoi «figli», i ragazzi di comunità e del carcere. Il film è un alternarsi di scene commoventi, profonde e silenziose, e scene buffe, nella quotidianità che la macchina da presa insegue.
Un film che non è solo un omaggio a questo autentico eroe del nostro tempo, che ha dedicato la sua vita agli altri, ma che soprattutto si pone come una profonda e poetica riflessione sul vero senso di paternità in un’epoca priva di sostanziali punti di riferimento.
Il regista
Brindisino di origine, autore di documentari e di fiction, Fabio Martina, dopo una laurea in filosofia e la frequentazione della Scuola del Cinema di Milano e una lunga collaborazione con l’azienda Rai nell’area regia, firma e produce audiovisivi nella Milano vibrante dei primi anni del 2000. I suoi lavori trattano di temi sociali, etici e filosofici e mettono in discussione i cliché e gli stereotipi della società moderna. Del suo primo film, ha scritto così il critico Grossini del Corriere della Sera: “A due calci dal paradiso”, piccolo cult. Insegna cinema all’Università degli Studi di Milano. Nell’autunno del 2017, esce nelle sale cinematografiche il suo primo lungometraggio di finzione dal titolo “L’assoluto Presente”, prodotto da Circonvalla Film con il sostegno di Fondazione Cariplo, distribuito nei cinema da Lo Scrittoio.