«“La lista” è uno dei nostri brani più rappresentativi, sia musicalmente sia per i contenuti in esso racchiusi. Non è un caso, infatti, che sia il primo brano nella track list del nostro secondo lavoro discografico, Il seme», spiega Jo Di Nardo, chitarrista del gruppo. «Un passo oltre era già uscito prima della pubblicazione del disco, perché la canzone era stata scelta come inno della Marcia francescana conclusa il 2 agosto 2017, mentre l'uscita di Siamo nati è venuta dopo l'apertura – lo scorso 21 settembre – del processo di beatificazione di Chiara Corbella Petrillo, alla quale il brano è ispirato e dedicato». La composizione del brano, ricorda Jo Di Nardo, «è stata alquanto “sofferta”, ultimata a più riprese. Non ci convincevano alcune espressioni, soprattutto musicali, e per arrivare alla forma attuale abbiamo lavorato molto in fase di arrangiamento».
Antonello Armieri, voce e chitarra del gruppo, autore dei brani spiega qual è il messaggio di fondo del brano: «Il tentativo è quello di urlare un forte no a tutti coloro che pensano di essere indegni, di averla combinata troppo grossa per essere perdonati o per potersi sentire figli di un Dio che, invece, viene proprio per noi. Siamo tutti bisognosi di un medico, ma spesso ce ne dimentichiamo perché la società di oggi vuole persone perfette e realizzate, altrimenti non hanno un posto nel mondo. Invece Lui viene proprio per coloro che hanno questa fame di “casa”. Quindi abbiamo chiamato questa canzone “La lista” proprio perché l’amore di Dio è una lista infinita di tutte le sue creature: siamo tutti inclusi»,
«Cerchiamo ovviamente di parlare a tutti, sia a coloro che vedono la possibilità di essere amati come un’eventualità distante perché magari sono i primi a non riuscire a perdonarsi, sia alle persone che sono convinte di cercare una perfezione nel proprio cammino spirituale, avendo l’illusione di sforzarsi per essere buoni, giusti, sani. Ma sappiamo che non è così: il fine della canzone è quello di credere in un amore gratuito che ci viene dato e che include tutti noi feriti, tutte le nostre ferite, affinché Qualcuno le possa guarire. Pensiamo sia necessario oggi parlare in maniera trasversale, perchél’amore è una necessità che riguarda tutti», conclude Antonello Armieri.
(foto: Leonardo Rossano )