“Back to Caracalla”. La scritta è stampata sulla T-shirt indossata da Damiano Micheletto, il regista veneziano impegnato nelle ultime prove di “Mass”, lo spettacolo che dopo due anni di interruzione a causa del Covid riporta la grande musica fra i ruderi maestosi delle Terme di Caracalla per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma. Si tratta della prima rappresentazione italiana in forma scenica di “Mass”.
Il ritorno è sontuoso. Come sottolinea Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, “Mass” di Leonard Bernstein prevede “il coinvolgimento di tutte le forze del teatro”. Questo coinvolgimento è già previsto nel titolo originale dell’opera: Mass. A Theatre Piece for Singers, Players and Dancers. Fu commissionata a Bernstein da Jacqueline Kennedy per l’inaugurazione del Kennedy Center di Washington e il compositore pensò di ispirarsi alla liturgia della Messa cattolica, aggiungendo però elementi di teatro musicale, jazz, gospel, folk e rock. la prima rappresentazione fu l’8 settembre 1971.
A Caracalla, insieme all’orchestra, ai cori, e ai danzatori, si esibiranno anche 21 street singers (selezionati dopo 80 audizioni). Mass è una sorta di musical “ma senza l’intrattenimento di un musical, con una musica frastagliatissima e carica di energia”, osserva Alessio Vlad, direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma.
Michieletto (come spiega nella nostra videointervista) sottolinea lo spirito ecumenico che ha voluto dare a “Mass”, uno spirito in contrasto con i muri che chiudono i confini, le menti e i cuori. “In questo momento storico, uno spettacolo così ha il valore di una testimonianza”, sottolinea Giambrone. Che aggiunge: “Abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini dei migranti morti a Melilla. Oggi il teatro, grazie a Bernstein e Michieletto, ci dice che questo non è il mondo che vogliamo”.
Sul podio ci sarà il direttore d’orchestra venezuelano Diego Matheuz. Le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandra Carletti, i video di Filippo Rossi. Il Coro è diretto da Roberto Gabbiani, le coreografie sono firmate Sasha Riva e Simone Repele. Il ruolo del celebrante è impersonato dal baritono austriaco Markus Werba.
Sono previste tre rappresentazioni: 1, 3 e 5 luglio alle 21.