«Chi crede sta meglio, non c’è dubbio. Io non credo fortemente, però è tutta la vita che cerco». Lo afferma lo scrittore Paolo Rumiz nella quarta puntata del programma ‘Io credo’, in onda su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky) lunedì 9 marzo ore 21.05, condotto da don Marco Pozza e per la regia di Andrea Salvadore. All’interno della puntata anche la storia di Madre Caterina Corona, superiora delle suore benedettine a Norcia.
«Da bambino ero attirato dalle religioni primitive – racconta Rumiz a Tv2000 - poi mi sono laureato con una tesi sul protestantesimo anglosassone ai tempi di Elisabetta I, l’epoca di Shakespeare. Poi, vivendo a Trieste e avendo delle chiese ortodosse sotto il naso, i greci e i serbi, ero affascinato dalle loro liturgie. Ho cercato di costruire un mio sistema, che faceva tesoro delle cose sentite intorno. Mi piaceva il rigore protestante, ma mi piaceva anche la bellezza dei canti liturgici ortodossi, che la Chiesa cattolica ha un po’ perduto. Però, della Chiesa cattolica, mi piaceva il suo farsi pellegrina, il suo uscire dalla chiesa».
«In questo viaggio benedettino – prosegue Rumiz - ho sentito l’antagonismo tra Benedetto e Francesco come un antagonismo tutto sommato costruito. Non esiste. Io, che sono un grande nomade, ho sentito fortemente il fascino del perimetro, il chiostro, questo rettangolo aureo meraviglioso dove tu senti d’essere al centro del mondo. E contemporaneamente mi sono reso conto che questi monaci non sono nati come funghi dai luoghi, ma hanno adottato quel luogo venendo da lontano».
«Il monastero – conclude Rumiz a Tv2000 - è il terminale di una lunga ricerca nomadica, in cui essi si sono arricchiti della ricerca del mondo. Questa cosa del dentro e del fuori… secondo me sono due aspetti della stessa ricerca».