Se non si trattasse di un'emergenza che dura da mesi, se non ci fossero in gioco dalle vite, se la guerra civile non stesse mandando in frantumi tutto quello che c'era da mandare in frantumi nella quotidianità del popolo siriano, si potrebbe parlare di "effetti collaterali": questo, sono, tragicamente, tutti i pazienti che si rivolgono alle cliniche da campo allestite da Medici senza frontiere. Non solo feriti di guerra, ma uomini, donne, bambini, anziani con i problemi di tutti i giorni. Con patologie pregresse, in divenire o appena scoperte che poco o nulla hanno a che vedere con le bombe e i mitra ma dalle quali sono aggravate. L'impegno di Msf procede in modo ininterrotto: ma c'è ancora molto, troppo, da fare.