La “Porta d’Europa” di Mimmo Paladino, simbolo dell’estrema frontiera meridionale d’Europa. Poi la chiesa parrocchiale di San Gerlando, in cui spicca il grande crocifisso formato con il legno dei barconi dei migranti. Quindi il Santuario della Madonna di Porto Salvo. Infine il cimitero, con la sezione dedicata ai morti in mare, molti dei quali senza nome. Sono i quattro luoghi di Lampedusa in cui, sabato 25 giugno, hanno fatto tappa i partecipanti all’incontro nazionale islamo-cattolico intitolato Sulla stessa barca, viaggio verso una cittadinanza condivisa.
L’evento organizzato dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (Unedi) della Conferenza episcopale italiana insieme ai leader delle principali comunità islamiche presenti in Italia. L'iniziativa fa parte di un progetto pluriannuale che ha l’obiettivo di declinare alcuni punti del Documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana, scritto e firmato da papa Francesco e dal grande Imam di Al-Azhar Ahmad al-Tayyeb nel 2019. Le quattro tappe sono state accompagnate da letture del libro di Giona ( personaggio presente nella Bibbia ed evocato dal Corano) e da momenti musicali. Erano presenti i vescovi di Agrigento, Mazara del Vallo e Sassari. L’imam di Lecce, Maaroufi Saifeddine, ci spiega quali sono le ricadute sui territori, anche in Italia, del Documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana.