«Sono una persona molto timida. Realmente, lo sono sempre stato. Sono timido soprattutto nell’esplicazione dei sentimenti e nell’incrociare gli altri». Lo afferma Paolo Bonolis nella terza puntata del programma ‘Io credo’, in onda su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky) lunedì 2 marzo ore 21.05, condotto da don Marco Pozza e per la regia di Andrea Salvadore. All’interno della puntata anche la storia di Giovanni Putoto del Cuamm (Medici con l’Africa) con sede a Padova, la prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
«Quando vedo gli entusiasmi – aggiunge Bonolis a Tv2000 - quando ci si incontra, io ho sempre un po’ di difficoltà. Perché non conosco. Lento pede, cominciamo a conoscerci e mi sta bene. Però mi piace il rapporto de visu: insomma, devo parlare con una persona per poterla comprendere. Sono sempre stato molto timido. Fin da ragazzino, nelle feste stavo nell’angoletto: stavo bono bono, lì, perché sono timido fondamentalmente. Però ho anche un’anima di volontà di raccontare, e quindi esibizionista. E per permettere a questa anima esibizionista, che ha voglia di raccontare, di potersi esprimere, ho avuto la fortuna di incrociare questo lavoro. Perché ho la maschera del lavoro: mi sono riuscito a nascondere dove c’è più luce».
Bonolis nell’intervista a Tv2000 parla anche del suo rapporto con Dio e la fede: «Non credo in Dio, non ho un oggettivo ‘credo’, mi fermo al ‘so’. La sera, sempre, apro con le preghiere che mi hanno insegnato (ho fatto le scuole dai preti, quindi m’hanno insegnato Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre). Apro con queste perché questo mi dà l’idea di poter aprire questa porta e rivolgermi con gratitudine e salutare tutte quelle persone che sono passate attraverso la mia vita e adesso non ci sono più. E le saluto, da mio padre a persone che ho incrociato per un attimo, ma evidentemente qualche impronta l’hanno lasciata, al punto che me le ricordo ancora e le saluto prima d’addormentarmi. Tutto qua».
Uno dei presentatori più conosciuti nel panorama italiano televisivo si racconta ai microfoni di Tv2000 a viso aperto: «Volevo esplorare il mondo« poi, «sinceramente, s’era esplorato praticamente tutto. Mentre un luogo sempre esplorabile, eternamente in mutazione, è quello della persona che hai di fronte. La persona che hai di fronte è sempre un territorio nuovo e mi piace l’idea, nelle trasmissioni che faccio, di incrociare persone sempre differenti».
Infine un pensiero sul sorriso definito da Bonolis come «il miglior antibiotico all’esistenza: quando riesci a sorridere o a ridere, di qualunque cosa, non in continuazione (sennò sei rimbambito), se riesci a farlo con serenità, stai concedendo – a te stesso, a chi sta intorno e alla vita stessa – parecchia luce».