E’ stato lo stesso treno sul quale - il 4 ottobre 1962 - Giovanni
XXII si recò a Loreto e ad Assisi per mettere sotto la protezione della Madonna di Loreto
e di san Francesco il Concilio Vaticano II, che sarebbe cominciato la
settimana successiva. Per quello che era il primo viaggio di un
Pontefice in Italia dal 1870, fu utilizzato un treno “belle époque”
degli anni ’30, appartenente ai Savoia e prestato al Papa dal presidente
della Repubblica di allora, Antonio Segni.
Completamente restaurato
dalla Fondazione Ferrovie dello Stato, venerdì 11 settembre quel treno è ripartito dalla stazione vaticana per raggiungere i 55 ettari della tenuta
pontificia di Castel Gandolfo, dall’inizio del Seicento la residenza
estiva dei Papi. Un luogo di natura, arte e preghiera, più grande della
Citta del Vaticano, finora visitabile solo nella parte dei Giardini di
Villa Barberini - con i suoi tesori botanici e archeologici – e,
saltuariamente, delle Fattorie Pontificie. Ora, chi si prenota sul sito
dei Musei Vaticani potrà aggiungere a questi gioielli anche il Palazzo
apostolico, partendo con un treno - questa volta moderno, con 500 posti -
dalla stazione vaticana.