

Addio a Cino Tortorella, il Mago Zurlì della televisione italiana scomparso all’età di 89 anni. Per l'ultimo saluto all'attore, autore e presentatore - arrivato dall'accademia di Giorgio Strehler - in tanti sono arrivati nel foyer del Piccolo Teatro Grassi in via Rovello, a due passi da piazza del Duomo, dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali nella Basilica di Quinto Romano. In chiesa, a rendergli omaggio anche il Piccolo coro “Mariele Ventre” dell'Antoniano di Bologna oltre a una grande folla di amici, personaggi tv e semplici ammiratori cresciuti con i suoi spettacoli televisivi. Sul feretro di legno chiaro, un cuscino di margherite bianche con rosmarino e peperoncino e il cappello da alpino. Su un cavalletto di legno, di fianco alla bara, una foto di Cino Tortorella sorridente mentre conduce la sua trasmissione più famosa, “Lo Zecchino d'oro”, da lui ideata e condotta per cinquanta edizioni. In mano ha due cartelli, uno con la scritta “ridere” e l'altro con la scritta “applaudire”. Presenti i figli Guido, Lucia, Chiara, Davide e la moglie Maria Cristina. A rendere omaggio al presentatore, anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, e poi una commossa Cristina D'Avena, Alberto Fortis, Susanna Messaggio, Umberto Smaila e la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli. «Era un padre e un compagno di giochi, con i bambini si divertiva, era paterno ma li trattava da pari a pari», ha detto il figlio Davide. «Quando avevo sei anni gli ho chiesto se era vero che fosse un mago - ha detto parlando del personaggio che aveva interpretato per anni - e lui mi ha risposto 'Sì, sono un mago da quattro soldi', e in effetti non sapeva fare nemmeno il più semplice gioco di prestigio».


Addio a Cino Tortorella, il Mago Zurlì della televisione italiana scomparso all’età di 89 anni. Per l'ultimo saluto all'attore, autore e presentatore - arrivato dall'accademia di Giorgio Strehler - in tanti sono arrivati nel foyer del Piccolo Teatro Grassi in via Rovello, a due passi da piazza del Duomo, dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali nella Basilica di Quinto Romano. In chiesa, a rendergli omaggio anche il Piccolo coro “Mariele Ventre” dell'Antoniano di Bologna oltre a una grande folla di amici, personaggi tv e semplici ammiratori cresciuti con i suoi spettacoli televisivi. Sul feretro di legno chiaro, un cuscino di margherite bianche con rosmarino e peperoncino e il cappello da alpino. Su un cavalletto di legno, di fianco alla bara, una foto di Cino Tortorella sorridente mentre conduce la sua trasmissione più famosa, “Lo Zecchino d'oro”, da lui ideata e condotta per cinquanta edizioni. In mano ha due cartelli, uno con la scritta “ridere” e l'altro con la scritta “applaudire”. Presenti i figli Guido, Lucia, Chiara, Davide e la moglie Maria Cristina. A rendere omaggio al presentatore, anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, e poi una commossa Cristina D'Avena, Alberto Fortis, Susanna Messaggio, Umberto Smaila e la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli. «Era un padre e un compagno di giochi, con i bambini si divertiva, era paterno ma li trattava da pari a pari», ha detto il figlio Davide. «Quando avevo sei anni gli ho chiesto se era vero che fosse un mago - ha detto parlando del personaggio che aveva interpretato per anni - e lui mi ha risposto 'Sì, sono un mago da quattro soldi', e in effetti non sapeva fare nemmeno il più semplice gioco di prestigio».


Addio a Cino Tortorella, il Mago Zurlì della televisione italiana scomparso all’età di 89 anni. Per l'ultimo saluto all'attore, autore e presentatore - arrivato dall'accademia di Giorgio Strehler - in tanti sono arrivati nel foyer del Piccolo Teatro Grassi in via Rovello, a due passi da piazza del Duomo, dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali nella Basilica di Quinto Romano. In chiesa, a rendergli omaggio anche il Piccolo coro “Mariele Ventre” dell'Antoniano di Bologna oltre a una grande folla di amici, personaggi tv e semplici ammiratori cresciuti con i suoi spettacoli televisivi. Sul feretro di legno chiaro, un cuscino di margherite bianche con rosmarino e peperoncino e il cappello da alpino. Su un cavalletto di legno, di fianco alla bara, una foto di Cino Tortorella sorridente mentre conduce la sua trasmissione più famosa, “Lo Zecchino d'oro”, da lui ideata e condotta per cinquanta edizioni. In mano ha due cartelli, uno con la scritta “ridere” e l'altro con la scritta “applaudire”. Presenti i figli Guido, Lucia, Chiara, Davide e la moglie Maria Cristina. A rendere omaggio al presentatore, anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, e poi una commossa Cristina D'Avena, Alberto Fortis, Susanna Messaggio, Umberto Smaila e la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli. «Era un padre e un compagno di giochi, con i bambini si divertiva, era paterno ma li trattava da pari a pari», ha detto il figlio Davide. «Quando avevo sei anni gli ho chiesto se era vero che fosse un mago - ha detto parlando del personaggio che aveva interpretato per anni - e lui mi ha risposto 'Sì, sono un mago da quattro soldi', e in effetti non sapeva fare nemmeno il più semplice gioco di prestigio».


Addio a Cino Tortorella, il Mago Zurlì della televisione italiana scomparso all’età di 89 anni. Per l'ultimo saluto all'attore, autore e presentatore - arrivato dall'accademia di Giorgio Strehler - in tanti sono arrivati nel foyer del Piccolo Teatro Grassi in via Rovello, a due passi da piazza del Duomo, dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali nella Basilica di Quinto Romano. In chiesa, a rendergli omaggio anche il Piccolo coro “Mariele Ventre” dell'Antoniano di Bologna oltre a una grande folla di amici, personaggi tv e semplici ammiratori cresciuti con i suoi spettacoli televisivi. Sul feretro di legno chiaro, un cuscino di margherite bianche con rosmarino e peperoncino e il cappello da alpino. Su un cavalletto di legno, di fianco alla bara, una foto di Cino Tortorella sorridente mentre conduce la sua trasmissione più famosa, “Lo Zecchino d'oro”, da lui ideata e condotta per cinquanta edizioni. In mano ha due cartelli, uno con la scritta “ridere” e l'altro con la scritta “applaudire”. Presenti i figli Guido, Lucia, Chiara, Davide e la moglie Maria Cristina. A rendere omaggio al presentatore, anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, e poi una commossa Cristina D'Avena, Alberto Fortis, Susanna Messaggio, Umberto Smaila e la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli. «Era un padre e un compagno di giochi, con i bambini si divertiva, era paterno ma li trattava da pari a pari», ha detto il figlio Davide. «Quando avevo sei anni gli ho chiesto se era vero che fosse un mago - ha detto parlando del personaggio che aveva interpretato per anni - e lui mi ha risposto 'Sì, sono un mago da quattro soldi', e in effetti non sapeva fare nemmeno il più semplice gioco di prestigio».


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Addio a Cino Tortorella, il Mago Zurlì della televisione italiana scomparso all’età di 89 anni. Per l'ultimo saluto all'attore, autore e presentatore - arrivato dall'accademia di Giorgio Strehler - in tanti sono arrivati nel foyer del Piccolo Teatro Grassi in via Rovello, a due passi da piazza del Duomo, dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali nella Basilica di Quinto Romano. In chiesa, a rendergli omaggio anche il Piccolo coro “Mariele Ventre” dell'Antoniano di Bologna oltre a una grande folla di amici, personaggi tv e semplici ammiratori cresciuti con i suoi spettacoli televisivi. Sul feretro di legno chiaro, un cuscino di margherite bianche con rosmarino e peperoncino e il cappello da alpino. Su un cavalletto di legno, di fianco alla bara, una foto di Cino Tortorella sorridente mentre conduce la sua trasmissione più famosa, “Lo Zecchino d'oro”, da lui ideata e condotta per cinquanta edizioni. In mano ha due cartelli, uno con la scritta “ridere” e l'altro con la scritta “applaudire”. Presenti i figli Guido, Lucia, Chiara, Davide e la moglie Maria Cristina. A rendere omaggio al presentatore, anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, e poi una commossa Cristina D'Avena, Alberto Fortis, Susanna Messaggio, Umberto Smaila e la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli. «Era un padre e un compagno di giochi, con i bambini si divertiva, era paterno ma li trattava da pari a pari», ha detto il figlio Davide. «Quando avevo sei anni gli ho chiesto se era vero che fosse un mago - ha detto parlando del personaggio che aveva interpretato per anni - e lui mi ha risposto 'Sì, sono un mago da quattro soldi', e in effetti non sapeva fare nemmeno il più semplice gioco di prestigio».
A Milano l'ultimo saluto a Cino Tortorella tra lacrime e peperoncino
Addio a Cino Tortorella, il Mago Zurlì della televisione italiana scomparso all’età di 89 anni. Per l'ultimo saluto all'attore, autore e presentatore - arrivato dall'accademia di Giorgio Strehler - in tanti sono arrivati nel foyer del Piccolo Teatro Grassi in via Rovello, a due passi da piazza del Duomo, dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali nella Basilica di Quinto Romano. In chiesa, a rendergli omaggio anche il Piccolo coro “Mariele Ventre” dell'Antoniano di Bologna oltre a una grande folla di amici, personaggi tv e semplici ammiratori cresciuti con i suoi spettacoli televisivi. Sul feretro di legno chiaro, un cuscino di margherite bianche con rosmarino e peperoncino e il cappello da alpino. Su un cavalletto di legno, di fianco alla bara, una foto di Cino Tortorella sorridente mentre conduce la sua trasmissione più famosa, “Lo Zecchino d'oro”, da lui ideata e condotta per cinquanta edizioni. In mano ha due cartelli, uno con la scritta “ridere” e l'altro con la scritta “applaudire”. Presenti i figli Guido, Lucia, Chiara, Davide e la moglie Maria Cristina. A rendere omaggio al presentatore, anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, e poi una commossa Cristina D'Avena, Alberto Fortis, Susanna Messaggio, Umberto Smaila e la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli. «Era un padre e un compagno di giochi, con i bambini si divertiva, era paterno ma li trattava da pari a pari», ha detto il figlio Davide. «Quando avevo sei anni gli ho chiesto se era vero che fosse un mago - ha detto parlando del personaggio che aveva interpretato per anni - e lui mi ha risposto 'Sì, sono un mago da quattro soldi', e in effetti non sapeva fare nemmeno il più semplice gioco di prestigio».
