

"Emergenza Sorrisi" si occupa di realizzare operazioni chirurgiche e fornire cure mediche a bambini e giovani che non hanno accesso alle cure. Dal 12 al 19 maggio scorso si è svolta una missione a Cotonou, in Benin, dove il lavoro dell’équipe medico-chirurgica guidata dal dottore Fabio Abenavoli si è concentrata sugli interventi su labbro leporino e palatoschisi, due difetti dovuti essenzialmente alla malnutrizione e che nel paese africano sono sinonimo di disgrazia poiché appartengono, secondo la credenza della religione vudù, al male. Molti bambini con labbro leporino, infatti, vengono abbandonati, avvelenati, fatti sparire o lasciati morire di stenti. In queste foto di Valentina Tamborra, che ha partecipato alla missione, viene raccontata la storia di una bimba operata al labbro leporino e che rischiava di morire di stenti a causa dell’abbandono da parte della madre. «Le immagini», spiega Tamborra, «documentano il cambio dello sguardo della madre nei confronti della figlia dopo l’operazione che ha “corretto” il difetto al labbro. La donna ha trascorso lungo tempo chiusa in casa e nascosta alla comunità insieme alla bambina poiché accusata di aver partorito un "mostro" come punizione al presunto furto di un sacrificio vudù offerto a una divinità. Dunque tutta la comunità le si è scagliata contro e si recava fuori casa solo per ingiuriare lei e la piccola. L’operazione ha dunque cambiato il destino della bambina e restituito serenità alla madre e alla famiglia» (foto di Valentina Tamborra per "Emergenza Sorrisi" ETS)


"Emergenza Sorrisi" si occupa di realizzare operazioni chirurgiche e fornire cure mediche a bambini e giovani che non hanno accesso alle cure. Dal 12 al 19 maggio scorso si è svolta una missione a Cotonou, in Benin, dove il lavoro dell’équipe medico-chirurgica guidata dal dottore Fabio Abenavoli si è concentrata sugli interventi su labbro leporino e palatoschisi, due difetti dovuti essenzialmente alla malnutrizione e che nel paese africano sono sinonimo di disgrazia poiché appartengono, secondo la credenza della religione vudù, al male. Molti bambini con labbro leporino, infatti, vengono abbandonati, avvelenati, fatti sparire o lasciati morire di stenti. In queste foto di Valentina Tamborra, che ha partecipato alla missione, viene raccontata la storia di una bimba operata al labbro leporino e che rischiava di morire di stenti a causa dell’abbandono da parte della madre. «Le immagini», spiega Tamborra, «documentano il cambio dello sguardo della madre nei confronti della figlia dopo l’operazione che ha “corretto” il difetto al labbro. La donna ha trascorso lungo tempo chiusa in casa e nascosta alla comunità insieme alla bambina poiché accusata di aver partorito un "mostro" come punizione al presunto furto di un sacrificio vudù offerto a una divinità. Dunque tutta la comunità le si è scagliata contro e si recava fuori casa solo per ingiuriare lei e la piccola. L’operazione ha dunque cambiato il destino della bambina e restituito serenità alla madre e alla famiglia» (foto di Valentina Tamborra per "Emergenza Sorrisi" ETS)


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"Emergenza Sorrisi" si occupa di realizzare operazioni chirurgiche e fornire cure mediche a bambini e giovani che non hanno accesso alle cure. Dal 12 al 19 maggio scorso si è svolta una missione a Cotonou, in Benin, dove il lavoro dell’équipe medico-chirurgica guidata dal dottore Fabio Abenavoli si è concentrata sugli interventi su labbro leporino e palatoschisi, due difetti dovuti essenzialmente alla malnutrizione e che nel paese africano sono sinonimo di disgrazia poiché appartengono, secondo la credenza della religione vudù, al male. Molti bambini con labbro leporino, infatti, vengono abbandonati, avvelenati, fatti sparire o lasciati morire di stenti. In queste foto di Valentina Tamborra, che ha partecipato alla missione, viene raccontata la storia di una bimba operata al labbro leporino e che rischiava di morire di stenti a causa dell’abbandono da parte della madre. «Le immagini», spiega Tamborra, «documentano il cambio dello sguardo della madre nei confronti della figlia dopo l’operazione che ha “corretto” il difetto al labbro. La donna ha trascorso lungo tempo chiusa in casa e nascosta alla comunità insieme alla bambina poiché accusata di aver partorito un "mostro" come punizione al presunto furto di un sacrificio vudù offerto a una divinità. Dunque tutta la comunità le si è scagliata contro e si recava fuori casa solo per ingiuriare lei e la piccola. L’operazione ha dunque cambiato il destino della bambina e restituito serenità alla madre e alla famiglia» (foto di Valentina Tamborra per "Emergenza Sorrisi" ETS)


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La missione di Emergenza Sorrisi in Benin e la vita restituita a una neonata che rischiava di morire
