A volte ci chiediamo una cosa molto semplice, ma molto vera:
“Perché proprio nel periodo delle feste ci assale un senso di vuoto, di solitudine, di nostalgia, di non senso, di ansia…? Perché, quando dovrebbe essere Natale dentro, io sento buio?”

Succede più spesso di quanto pensiamo. Fuori ci sono le luci, i suoni della festa, l’atmosfera che dice “gioia”, ma dentro… rimane una valle d’ombra.

Le montagne intorno a noi, spesso coperte d’ombra, lo ricordano: ci sono valli della vita dove la luce non arriva subito.

C’è un Vangelo di Natale particolare.
Giovanni non parla di pastori, presepi e culle… ma dice una cosa che scuote:
“La luce splende nelle tenebre.
E le tenebre non l’hanno vinta.”

La luce non viene al posto del buio,
ma dentro il buio.

Il Vangelo ci dice che nessun buio è troppo buio per Dio.
Che nessuna notte è così profonda da non poter essere illuminata.
Che la luce non vince cancellando le ferite, ma entrando in esse.

È il Natale della vita vera.
È il Natale di chi ha camminato nell’ombra e si sente dire:
“Non sei solo. Io sono con te.”

La nuova traduzione scrive:
“La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1,5).

Il testo dice: nelle tenebre.

È il mistero audace del Natale.
La Luce non aspetta che la vita sia già a posto, che le nostre notti siano finite, che il cuore sia pulito, guarito, risolto. Dio non nasce in un palazzo illuminato, ma in una stalla, nella notte, nella povertà, nella fragilità.
Non lontano dal buio, ma dentro il buio.

E allora forse la domanda cambia. Non più: “Perché sento ancora buio?”.
Ma: “Che cosa sta cercando di illuminare questa Luce dentro il mio buio?”

È qui che capiamo il Natale: non è la festa di chi ce l’ha fatta, ma di chi sta cercando di ricominciare. Non è per chi è già luce, ma per chi desidera una luce nuova. Non è per i perfetti, ma per i feriti che sperano ancora.

C’è una frase luminosa di Papa Benedetto XVI che dice:
“Dio non viene tra le luci artificiali del mondo, ma nella povertà di una notte: lì nasce la vera Luce che orienta il cammino dell’uomo.”

È questo il Natale: una luce che non si impone, ma si offre.
E se oggi, proprio oggi, mentre tutti parlano di festa, tu senti una notte dentro, non vergognarti: il Natale è venuto per te.