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Aspettando il Papa: emozioni, colori e problemi d'alta quota, la Bolivia oggi

08/07/2015

a cura di

Alberto Chiara alberto.chiara.90

La miniera d'oro "The Progreso" presso La Paz. Foto Reuters.
Un combinato d'oro, bronzo e quarzo estratto nella miniera "The Progreso", presso La Paz. Foto Reuters.
Uno scorcio delle miniere di Potosì, sul Cerro Rico, tristemente famose per le condizioni di lavoro e per l'impiego di minatori bambini. La Bolivia conta numerose miniere d’oro, d’argento, di antimonio, di zinco, di piombo, di stagno, di rame. Foto Reuters.
L'attività estrattiva in Bolivia. Minatori nell'area del Cerro Rico, a Potosì. Foto Reuters.
Un momento di festa india celebrata nel gennaio 2015 a Tiahuanaco, più di 70 chilometri da La Paz. Foto Reuters.
Un'immagine della manifestazione del 28 agosto 2014 promossa in ricordo della Marcia per la vita, a Calamarca, a sud di La Paz. Foto Reuters.
Indios boliviani con un lama durante un manifestazione cultural-religiosa sul monte Pajchiri, 90 chilometri a nord di La Paz. Foto Reuters.
Donne a El Alto, sopra La Paz, a circa 4.000 metri d'altezza. Foto Reuters.
Boliviani in coda per il gas. Foto Reuters.
Uno scorcio del lago Titicaca, largo 8.330 chilometri quadrati e situato tra Bolivia e Perù. È il lago navigabile posto alla maggiore altitudine (3.812 metri sopra il livello del mare) e presenta una profondità massima di 281 metri. È il diciannovesimo lago più grande al mondo.Foto Reuters.
La Paz (in quechua e in aymara Chuqiyapu), il cui nome completo è Nuestra Señora de La Paz, situata a 3.600 metri sopra il livello del mare è la capitale più alta del mondo. Foto Reuters.
La cabinovia che collega La Paz (3.600 metri d'altezza) a El Alto (4.000). Foto Reuters.
La cabinovia che collega La Paz (3.600 metri d'altezza) a El Alto (4.000). Foto Reuters.
Circa 654 chilogrammi di cocaina sequestrati in un'operazione antidroga il 21 aprile 2015 a Oruro, dalle forze di sicurezza boliviane. La droga doveva finire in Spagna. Foto Reuters.
Un sequestro di ingenti quantità di cocaina in Bolivia nel maggio 2014. Foto Reuters.
La povertà in Bolivia. Un giovane sciuscià a La Paz. Molti ragazzini fanno i lustrascarpe per tirare avanti in qualche modo. Foto Reuters.
La povertà in Bolivia. Senza fissa dimora aiutati dai volontari della chiesa Monte della preghiera a La Paz. Foto Reuters.
La povertà in Bolivia. Senza fissa dimora ricoverati nel Centro gestitto dai volontari della chiesa Monte della preghiera a La Paz. Foto Reuters.
La povertà in Bolivia. Senza fissa dimora aiutati dai volontari della chiesa Monte della preghiera a La Paz. Foto Reuters.
La povertà in Bolivia. Volontarie della chiesa Monte della preghiera curano l'acconciatura di una senza fissa dimora di La Paz. Foto Reuters.

Si spazia dalle fatiche dell'industria estrattiva, nelle varie minerie, alla lotta alla povertà, dalla tutela dell'ambiente alla difesa delle minoranze (esistono circa 40 gruppi etnici), quelle degli indios in primo luogo, dal narcotraffico al disgregamento dei nuclei familiari. Grandangolo su un Paese affascinante (possiede la foresta tropicale secca più estesa al mondo nella regione del Chaco, vanta il monte Illimani e il lago Titicaca) che lo rende meta del turismo internazionale: dalla sera di mercoledì 8 a venerdì 10 luglio è la seconda tappa del viaggio in Sudamerica di papa Francesco.

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