Benigni in Senato apre i festeggiamenti per il 750° anniversario della nascita di Dante
04/05/2015Era attesissimo il suo intervento questa mattina nell'aula del Senato e altrettanto riuscito. Roberto Benigni, che della lectura Dantis ha fatto da anni un viaggio nelle passioni e nelle debolezze umane con imprevedibili guizzi sull'attualità, è entrato ed è stato subito show.
«Questo anniversario cade al momento giusto; se fosse arrivato tra due anni il Senato non ci sarebbe stato più, abolito». E ancora, «Questo è proprio un posto dantesco. Del resto Dante si è occupato di politica, intendeva la politica come dovrebbe essere considerata oggi, poter servire, costruire. Era impegnatissimo, ma si è fatto molti nemici per il suo caratteraccio. Del resto, si sa - arriva la stoccata sul premier Renzi - che i politici fiorentini hanno un caratteraccio. Non gli andava bene essere guelfo, bianco o nero, nè ghibellino. Voleva far parte per se stesso, fondare il partito personale di Dante, insomma il Pd dell'epoca». Benigni, poi, si è concentrato sulla Commedia: Canto 33/o del Paradiso. Standing ovation alla fine del suo intervento che ha strappato sorrisi anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.