Al via lo sgombero della "Giungla", i migranti lasciano Calais
24/10/2016All'alba è iniziato lo smantellamento del più grande campo profughi d'Europa, vicino al porto sulla Manica. Negli ultimi 18 mesi qui si sono raccolti tra i 6mila e gli 8mila migranti, con la speranza di riuscire ad arrivare in Gran Bretagna (foto Reuters).
Le immagini della" Giungla" di Calais ritraggono code lunghissime di migranti carichi di valigie, borse, zaini, in attesa di essere sottoposti alle procedure di evacuazione dall'enorme campo a 800 metri dal porto affacciato sulla Manica. Oltre il canale, la Gran Bretagna resta solo un miraggio per la maggior parte dei profughi, provenienti soprattutto da Afghanistan, Sudan ed Eritrea. Negli ultimi mesi le presenze nel campo sono arrivate addirittura a 10mila. I primi autobus carichi di immigrati sono già partiti, in direzione dei vari centri di accoglienza - in totale 450 - su tutto il territorio francese pronti ad accoglierli. Nei giorni scorsi sono scoppiati scontri e tafferugli con le forze di polizia. Ma le operazioni di smantellamento della Giungla, avviate questa mattina presto e destinare a durare almeno una settimana, ora procedono con calma e senza incidenti. I volontari che operano a Calais hanno provveduto a spiegare ai profughi quanto sta avvenendo - la chiusura del campo e lo smistamento dei suoi ospiti nei centri di accoglienza di tutta la Francia - attraverso fogli informativi. Negli ultimi tempi la "Giungla" ha creato molti problemi e tensioni con la popolazione locale: gli autotrasportatori che passano per l'autostrada adiacente al campo hanno protestato contro lo stato di insicurezza causato dagli assalti dei migranti nel tentativo di salire a bordo dei camion e oltrepassare così la Manica. Ma Calais, per la sua posizione strategica, resta la meta principale dei migranti che non rinunciano a raggiungere il Regno Unito: dal 2002 altri tre insediamenti sono stati costruiti qui e poi sgombrati. Questa è la quarta volta. E, secondo varie associazioni umanitarie, non sarà l'ultima.