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Home page>Foto e video>Foto>Il Papa in Israele,l'acc...

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Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato". "Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti". "Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".
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Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato". "Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti". "Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".
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Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato". "Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti". "Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".
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Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato". "Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti". "Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".
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Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato". "Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti". "Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".
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Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato". "Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti". "Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".
Il Papa in Israele,l'accoglienza
Dopo la Giordania e la Palestina, ecco Israele. Dopo aver lasciato Betlemme su  un elicottero militare giordano, papa Francesco è atterratto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu. Dopo gli inni nazionali, il primo a parlare è stato Peres esprimendo "speranza per la pace" e condannando l’attacco antisemita di Bruxelles come un "assassinio senza senso". Poi è stato Netanyahu a intervenire rendendo omaggio alla "nobile e naturale umiltà" del Papa, collegandola al concetto ebraico del "Tikkun Olam", la riparazione del mondo, per poi sottolineare come "Israele è uno Stato dove il diritto alla libertà di fede è rispettato".  

"Vi ringrazio per l’accoglienza è una gioia visitare Israele" ha risposto il Papa, definendosi "pellegrino in Terra Santa sulle orme dei miei predecessori" ed esprimendo l’auspicio che "questa terra benedetta sia un luogo in cui non vi sia alcuno spazio per intolleranza e violenza contro il prossimo". Bergoglio si è poi riferito a Gerusalemme come "città della pace" osservando come "è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti".

 

"Supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato - ha aggiunto - nella ricerca di soluzioni eque affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace" e la soluzione dei 2 Stati "sia realtà e non rimanga un sogno" perché "i palestinesi meritano uno Stato e gli israeliani meritano sicurezza".  

 

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