In Francia nel 2014 è stato censurato un video che aveva per protagonisti ragazzini di tutta Europa con sindrome di Down. La motivazione è che avrebbe disturbato la coscienza di chi ha scelto di abortire. Da lì una battaglia legale per la libertà di espressione e contro la discriminazione giunta sino alla Corte Europea dei diritti dell'uomo che, però, ha recentemente respinto l'istanza
Dopo l'ultimo via libera dei giudici di Londra a staccare la spina il 3 agosto al dodicenne inglese in coma da aprile, l'ultimo disperato tentativo dei genitori: il ricorso alla Corte Europea per i Diritti Umani. «Combatteremo per il suo diritto alla vita», ha detto la madre Hollie
Depositato il ricorso alla Grande Chambre contro la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che in agosto aveva cassato il divieto di diagnosi preimpanto della legge 40.
Emessa ieri sera l'attesa sentenza della Corte Costituzionale, che ha rinviato ai giudici di merito per il venir meno dei presupposti giuridici su cui si basavano i ricorrenti.
La sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo contesta al nostro Paese numerose e gravi violazioni. E impone il risarcimento delle vittime.
La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha negato in una sentenza che il divieto della fecondazione eterologa non costituisce violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.