La Camera ha approvato la legge, con 294 sì, 53 astenuti e solo 25 no. Un provvedimento da un Governo e un ministro dimissionari. Inascoltati i pressanti appelli della società civile.
«Il Parlamento fermi l’approvazione di quel disegno di legge», si legge in una nota congiunta firmata dagli organi di rappresentanza (i Cocer) di Esercito, Marina e Aeronautica.
L'Italia ha già acquistato tre esemplari del cacciabombardiere. E nel 2012 ha speso 1.300 milioni di euro in più per le armi. Ora la Camera dovrebbe votare la riforma della Difesa.
Va al voto la legge che ridisegna le Forze Armate. Con un iter da record. Le associazioni per la pace insorgono: «Aumenteranno le spese militari. E il Parlamento rinuncia ai controlli».
La commissione Difesa del Senato emenda il progetto di riforma del ministro Di Paola: introduce più trasparenza e controlli. E il divieto alle "stellette" di vendere sistemi d'arma.
Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, difende l’acquisto dei 90 cacciabombardieri. La replica dei parlamentari dubbiosi o contrari. E del mondo pacifista.
Appello della Tavola della pace (cui hanno aderito molte associazioni) contro le spese militari, mentre si discute la legge delega di revisione delle Forze armate. Parla Flavio Lotti.
Approvata la risoluzione Pezzotta che impegna il Governo a subordinare qualunque decisione circa l'acquisto di nuovi sistemi d'arma al processo di ridefinizione della Difesa
Il problema degli F-35 rimanda a come l'Italia intende le Forze armate di domani e il loro impiego, se in operazioni di peacekeeping (tipo Libano) o se in azioni più aggressive (Libia).
Il ministro Di Paola annuncia il taglio di 41 aerei F-35 e di 43 mila unità. La società civile fa i conti. Che non tornano. Invoca misure più radicali. E il 25 febbraio scende in piazza