I BAMBINI DELL'EST«Vivono nascosti nelle cantine o nella metropolitana, senza elettricità, con Internet che non funziona e comunicano a intermittenza via Messenger o Instagram. Le ragazze raccontano che basta fare cento metri per imbattersi in almeno tre morti, i ragazzi restano ben riparati per non venire uccisi. Stiamo cercando di sistemare mamme e bambini in arrivo attraverso le nostre conoscenze, ma non possiamo gestire noi i profughi». Il drammatico racconto dell'Associazione I bambini dell'Est