fine vita«La persona malata», è l’analisti del professore Luciano Eusebi dell’Università Cattolica di Milano, «non era tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Il che evidenzia come attraverso l’autodenuncia di Marco Cappato s’intenda sollevare una nuova vicenda giudiziaria che spinga a legittimare l’aiuto al suicidio oltre i limiti fissati dalla Corte costituzionale». E aggiunge: «Per i cattolici dire che le aperture eutanasiche si collocano anche nell’ambito di valutazioni di ordine economico, molto distanti dall’enfasi sovente riferita ai diritti individuali, non dev’essere tabù»