L'Alta Corte, l'ultimo grado di giudizio australiano, ha completamente scagionato l'ex arcivescovo di Sydney che ancora in appello era stato giudicato colpevole e condannato a 6 anni di reclusione.
Nella discussione sulla riforma della Giustizia prende piede l'idea di rendere pubblici i nomi dei magistrati i cui processi si siano risolti con l'assoluzione dell'imputato e un indennizzo per "ingiusta detenzione". Ed è polemica.