Il sacerdote, da anni in prima linea nella lotta per la tutela del territorio del Casertano inquinato dai rifiuti tossici, commenta la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato l’Italia per non aver tutelato la salute dei cittadini interessati: «La giustizia è arrivata e questa sentenza rappresenta uno spartiacque importantissimo. Avrei preferito avere torto perché significa che mio nipote, mia cognata e tante altre persone adesso sarebbero ancora qui. Il cancro sta falcidiando la popolazione»