SIRIAE' la denuncia del religioso impegnato per il dialogo tra le fedi, che nel 2015 è stato nelle mani dell'Isis per quasi cinque mesi e oggi vive come profugo nel Kurdistan iracheno. "Il silenzio del mondo mi uccide. I siriani sono vittime di un gioco di interessi politici ed economici internazionali. E Ankara non avrebbe mai agito se non avesse avuto il via libero delle altre potenze".