l'angelusNel testo dell'Angelus preparato per la seconda domenica di Quaresima, Francesco afferma di condividere questo periodo di «prova» con tanti ammalati: «Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza». Sotto al Gemelli sono arrivati circa trecento bambini guidati da padre Enzo Fortunato: «So che pregano per me; alcuni di loro oggi sono venuti qui in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi»