Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) sono già in azione per rispondere ai disastri del ciclone Idai in Mozambico. La situazione, dicono “dal campo” gli operatori della Ong medica, è sempre più allarmante: le piogge intense continuano e nelle prossime ore o giorni, le autorità locali potrebbero essere costrette ad aprire le dighe per evitare che cedano, cosa che comporterebbe ulteriori inondazioni. «È ormai evidente», scrive Msf, «che si tratta di una situazione estremamente grave che richiederà una imponente risposta d’emergenza».
Il team d’urgenza della Ong internazionale ha raggiunto Beira e si sta preparando ad affrontare i bisogni delle popolazioni colpite: centinaia di migliaia di persone. «Le prime forniture di materiali medicali e logistici», sottolinea Msf, «stanno con fatica arrivando nell’area, via aereo o via barca, e stiamo preparando un massiccio invio di forniture mediche d’urgenza da Dubai, dal Belgio e da altri nostri centri logistici».
«In questo tipo di emergenze cerchiamo di intervenire nelle prime 12-24 ore, momento chiave per ridurre al massimo la mortalità» spiega Federica Nogarotto, direttore supporto alle operazioni di Msf. «Ora ci aspettiamo un picco di malattie respiratorie per le persone più vulnerabili, bambini, anziani e donne incinte. Dovremo raggiungere le aree più remote, rimettere in piedi i centri di salute distrutti, e fare attenzione all’allerta per il colera, perché tutto il sistema acquifero è stato danneggiato e quindi l’acqua non è pulita.”
Medici senza frontiere ha anche avviato, da due settimane, una risposta d’emergenza in Malawi, dove sono iniziate le alluvioni prima che le tempeste si trasformassero nel ciclone Idai. Mentre in Zimbabwe ha inviato un’équipe d’emergenza nell’area montuosa della provincia di Manicaland, al confine col Mozambico.
COME CONTRIBUIRE
È possibile sostenere le attività MSF per le popolazioni colpite dal ciclone attraverso il nostro Fondo Emergenze sul sito: www.msf.it/ciclone
Prima del ciclone, in Mozambico MSF forniva assistenza ai pazienti sieropositivi e ai pazienti affetti da tubercolosi multi-resistente ai farmaci e dal 2016 ha avviato un programma per dell’Epatite C. In Malawi MSF dal 1986 fornisce assistenza ai pazienti HIV, in particolare tra gli adolescenti e altri gruppi vulnerabili. Nel distretto di Chiradzulu, sta sviluppando anche un progetto per la prevenzione e il trattamento del tumore cervicale. In Zimbabwe MSF lavora dal 2000 in collaborazione con il Ministero della Salute, fornendo trattamenti per HIV, TB, malattie croniche e salute mentale. Nel 2017 ha assistito 1.400 pazienti per violenza sessuale e condotto 1.500 sedute individuali di salute mentale.