La morte del posto fisso decretata dal premier forse è un po' troppo sbrigativa. Ma forse cercava solo di prendere le distanze dalla Cgil e dal Pd di minoranza.
"Il posto fisso è morto", ha sentenziato il premier. Nemmeno Berlusconi ha mai osato tanto. Ormai il Pd è spaccato nettamente in due. Grazie anche alla scomparsa dei cattolici in politica.
Il segretario premier alla resa dei conti: oggi alla direzione del partito proporrà la sua riforma del lavoro. Probabilmente senza compromessi. Scissione in vista?
Dopo il convegno nazionale di Cortona: le proposte delle Acli per il lavoro buono e giusto. Ma anche sul welfare, la riduzione delle spese militari, la pace, l’azione di contrasto ai “falsi islamici” dell’Isis.
Il segretario del sindacato lascia in un uno dei momenti più drammatici del mondo del lavoro e delle rappresentanze. Al suo posto arriva una donna: Annamaria Furlan.
«Nel 2003 un italiano su dieci era costretto a tirare avanti in povertà assoluta. A questi si aggiungo i poveri relativi e i quasi poveri, in tutto almeno 10 milioni di connazionali. E la politica che fa? Balbetta. Ci si accapiglia sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori senza pensare a come creare lavoro».
Con un decreto si liberalizzano i contratti a termine: periodo di prova più esteso, meno vincoli per le imprese che assumono. Ma la vera partita è sulla Cassa Integrazione. Ed è ancora tutta da giocare.
Secondo i calcoli della Cgia di Mestre in caso di motivazione economica non riconosciuta dal giudice dovranno sborsare fino a 49.000 euro per ciascun dipendente
Dopo la vittoria allo Strega con "Storia della mia gente", lo scrittore di Prato esce oggi con "Le nostre vite senza ieri", in cui auspica un Piano Marshall delle idee.
A proposito delle esternazioni ideologiche su lavoro e famiglia delle ministre del Lavoro Fornero e degli Interni Cancellieri, da liberismo anni '80. Sindrome Thatcher?