Ad affermarlo è Clementina Speranza, giornalista e regista, autrice del documentario "Stai fermo lì", che ripercorre l'odissea di Babak Monazzami, dissidente iraniano costretto a fuggire dal suo Paese e approdato prima in Italia poi in Germania. Nel 2023 il film ha vinto il Premio per la pace, assegnato dall'Ambasciata svizzera in Italia nell'ambito del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli

Matematico ucraino e noto attivista per i diritti umani, direttore del "Kharkiv human rights protection group" e membro del consiglio di "International Memorial Society", Zakharov parla dei crimini di guerra nel suo Paese da quando è iniziata l'aggressione russa, del problema dei bambini scomparsi e portati in Russia, della condizione dei prigionieri civili. E riflette sul futuro dell'Ucraina, nelle mani della diplomazia guidata da Donald Trump

La giornalista Clementina Speranza ha raccolto i ricordi e i pensieri di Babak Monazzami, costretto a lasciare il suo Paese nel 2005 a causa della repressione da parte del regime. Il film è stato presentato al Festival del cinema dei diritti umani di Napoli e ha ricevuto il Premio per la Pace conferito dall'Ambasciata della Svizzera in Italia

La 24enne attivista era in carcere dallo scorso dicembre per scontare una condanna a dieci mesi per aver partecipato a una manifestazione a giugno 2019 davanti al quartier generale della polizia. Ma per altri attivisti, come Joshua Wong e Jimmy Lai, la persecuzione continua

Nata in Martinica da genitori haitiani, approdata negli Usa da bambina, la 43enne attivista e analista politica è la direttrice della campagna di Kamala Harris e ha il compito di gestire per il candidato democratico le relazioni con le comunità degli afromericani e degli immigrati.

Segretaria generale del Partito Futuro siriano dal 2018, la 35enne attivista era impegnata nel dialogo tra curdi, arabi e cristiani-siriaci. E' stata assassinata in un'imboscata probabilmente dei miliziani arabi filo-turchi, assoldati da Ankara.

Una condanna durissima per la famosa avvocatessa, arrestata nel 2018 per aver assunto la difesa delle donne che protestavano contro l'obbligo del velo. Ma nella Repubblica islamica è sempre più vasto e diffuso il movimento femminile contro le norme che impongono l'hijab.

La giovane yazida, ex schiava dell'Isis e oggi attivista contro la tratta degli esseri umani e per le donne del suo popolo, è stata ricevuta in udienza privata dal Pontefice insieme al marito Abid Shamdeen.