Attualità«Immaginare che la condizione di clandestinità, connessa al semplice ingresso nel territorio dello Stato senza autorizzazione, sia di per sé un reato», afferma il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, «significa estendere in maniera eccessiva l'ambito del diritto penale, senza peraltro disporre degli strumenti applicativi».