Ha un nome arabo ma è nato in Italia, figlio di un musulmano e di una cattolica. Oggi è prete della diocesi di Novara, fidei donum in Ciad. «In Africa», dice, «ho dovuto spogliarmi dei miei pregiudizi»

Da quasi vent'anni è impegnato a portare il Vangelo in Mongolia, ora il Papa lo ha nominato vescovo di quel piccolo gregge che vive nelle steppe