Una buona edizione dell'opera verdiana celebra i quarant'anni della nuova esistenza del teatro torinese. Lodevole Hugo de Ana, vibrante la lettura di Gianandrea Noseda.
La revisione critica del regista spagnolo Calixto Bieito stravolge la vicenda, pur fra momenti di genio tetrale. Al punto da aver vinto il Premio Abbiati.
Inaugura la stagione l'opera di Wagner con la memorabile regia di Willy Decker. Ottima la direzione musicale di Noseda, mentre le voci e la lettura psicanalitica non convincono.
La greca Dimitra Theodossiou, erede di Maria Callas, ha sostituito al Regio di Torino la Fantini, offrendo una prova di grande fascino. Ottima anche Maria Billeri.
L'opera di Verdi era assente dal 1968. Buona la prestazione di Roberto Aronica nel ruolo di tenore, mentre il direttore Andrea Battistoni deve trovare equilibrio.
Al Regio è andato in scena "L'angelo di fuoco" di Prokof’ev, spettacolo importato direttamente dal Mariinskij di San Pietroburgo, sotto la direzione di Valerij Gergiev.
Calda accoglienza del pubblico all'opera che ha inaugurato la stagione del Regio. Apprezzabile il lavoro del regista Martone, ottima la prova del direttore Noseda.
Torna la rassegna lirica di Parma fra incertezze e promesse. Quattro i titoli in programma: "Falstaff", "Trovatore", "Requiem" e "Un ballo in maschera".
"Lucia di Lammermoor", al Regio di Torino, e "Linda di Chamounix", in Cd, propongono le due opere di Donizetti con protagoniste preda della follia. Ma dal finale diverso.
La regia di Davide Livermore impone una forte e discutibile attualizzazione al capolavoro del compositore, trasferendolo nella Sicilia di oggi, con la strage di Capaci e tv ovunque...