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martedì 15 ottobre 2024
 
inchiesta
 

Benvenuti a Venezia. Fanno 5 euro

26/04/2024  È iniziata il 25 aprile la sperimentazione della città della laguna per arginare il sovraffollamento di turisti. Oltre 15mila persone hanno pagato 5 euro per entrare in città. Nessun calo sul numero di turisti giornalieri

Venezia è la prima città al mondo a difendersi dall'invasione di turisti con prenotazioni e “biglietto d’ingresso" al centro storico: una sperimentazione fra proteste, rumorose e partecipate, e consensi, soprattutto dei turisti americani.

Una misura, 5 euro il costo del voucher, pensata soprattutto per frenare i turisti giornalieri che vogliono visitarla a tutti i costi anche nelle giornate da 'bollino nero’. Ecco allora che da ieri si è passati alle app e al QR code per gestire gli assalti di migliaia di persone al gioiello sulla laguna.

Tutto è scattato nella festa della Liberazione, nonché giorno del patrono, San Marco, nel primo lungo ponte festivo dell’anno. E dalle prime reazioni paiono esservi state più luci che ombre nella 'prima' del contributo d'ingresso. La sperimentazione proseguirà per tutto il 2024, nei 29 giorni individuati a rischio invasione segnati. Per i controlli il Comune ha schierato un esercito tra addetti alle verifiche e personale della polizia municipale, per spiegare ai turisti, alcuni sfavorevoli all'iniziativa, il percorso per entrare in città con il ticket, necessario dalle 8.30 alle 16.00. Sono stati 113mila gli arrivi calcolati in giornata ma solo 15.700 i turisti che hanno dovuto versare i 5 euro per ottenere il lasciapassare. 

Poco più di uno su 10, tutti gli altri potevano contare su una qualche esenzione. Calca soprattutto al gazebo davanti alla stazione di Santa Lucia, principale punto di approdo per i vacanzieri 'mordi e fuggi'. Per chi è diretto sui classici percorsi verso il centro storico, dal ponte degli Scalzi in direzione Rialto, o Lista di Spagna per San Marco, non passa nessuno senza identificarsi.

«Va bene così» commentano soprattutto gli ospiti stranieri. La prendono meno bene i vacanzieri che arrivano dal Veneto, che pur non dovendo pagare nulla devono però registrarsi sulla app, e ricevere il QR di esenzione. Le lamentale arrivano però dagli altri turisti italiani, loro sì devono versare il contributo. «Non è giusto pagare per entrare a Venezia» dice qualcuno, altri fanno comunque fatica ad accettare di perdere tempo in coda, per destreggiarsi poi con le macchinette elettroniche. La maggior parte sono però turisti che pernottano negli alberghi, e quindi sono esentati dal pagamento - versando la tassa di soggiorno -. Non tutto però è filato liscio: in Piazzale Roma è andata scena la protesta dei centri sociali: sono circa in 300 le persone che hanno protestato e si sono fronteggiati a muso duro con la polizia. I cittadini dei comitati e delle associazioni contrarie al ticket hanno invece manifestato nei posti di controllo dei Qr code, dove si sono confrontati con il sindaco Luigi Brugnaro. «Lo facciamo per lasciare la città alle generazioni future. Bisogna fare qualcosa e io ci provo. Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo - ha detto il sindaco - la politica non lo fa perché non ha interesse a farlo. Io l'ho fatto. Chiedo scusa per il disagio, ma dobbiamo fare qualche cosa non si può solo parlare».

 
 
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