Gentile dottor Fantoni, sono un’insegnante di Lettere in un istituto tecnico a prevalenza femminile. Abbiamo discusso in classe con i miei allievi di quarta superiore la vicenda di Carlotta Rossignoli (nella foto), la 23enne, laureata in Medicina e modella assai presente sui social, che si è laureata nel corso della prima sessione di esami, anziché alla fine della seconda come tutti gli altri. Un anticipo che ha suscitato molte polemiche. Questa ragazza dice che il suo segreto è non dormire, perché per lei “il sonno è tempo perso”. Alcune ragazze erano ammirate, altre molto critiche. È questo il modello di giovane che si vuole dare alle nuove generazioni? È un esempio sano? Io credo di no. MIRELLA
— Cara Mirella, il caso è stato molto sotto i riflettori e si è appurato che l’iter universitario seguito è stato regolare e senza favoritismi, anche se poi la stessa università ha ritenuto doveroso richiamare a un maggiore rispetto delle tempistiche di formazione nozionistica, professionale e umana previste, «sconsigliando strenuamente anticipazioni del conseguimento del titolo». La neodottoressa ha usufruito di molti corsi in modalità “remota”, con lezioni registrate o a distanza, studiando di notte e dormendo soltanto poche ore al giorno: di qui la definizione del riposo come “perdita di tempo”. Riconosciuta la correttezza del percorso accademico, si pongono due riflessioni.
La prima: credo che la dimensione “social” abbia avuto un peso determinante in questa vicenda. Le numerose foto pubblicate dai giornali a commento degli articoli prese dai social, la ritraggono spesso in contesti vacanzieri, in cui ostenta la sua avvenenza fisica. Avere giocato la carta di essere un’influencer l’ha esposta a una perversa attenzione mediatica, in cui ogni movimento viene scrutato e giudicato sotto la lente della correttezza, ma anche ogni sospetto si trasforma in condanna. Un’ondata di fango ha ricoperto i suoi profili social, al punto che la ragazza ha dovuto chiuderli. Non è difficile riconoscere in questo i segnali del sessismo, dell’invidia, dell’ipocrisia.
Molti giovani hanno il mito della celebrità online, senza tenere in conto i meccanismi spietati dell’odio e del risentimento che spesso l’accompagnano. In secondo luogo, non credo che vicende di questo tipo possano avere valore di esempio. Può darsi che questa ragazza abbia doti cognitive elevate, grandi capacità di memoria o di attenzione: buon per lei. Se sarà un medico valido, dipenderà dalle sue conoscenze, ma anche dalla sua formazione umana e dalle sue capacità di lavoro con gli altri. Spero che nessuno la indichi come un modello da seguire solo per la rapidità con cui ha conseguito il titolo di studio o per le ore che ha rubato al sonno