È la roccia che l’ha generata. La Famiglia Paolina (editrice tra l’altro di Famiglia Cristiana) nasce dalla Bibbia: l’ama, la stampa, la diffonde, l’attualizza su riviste, siti e social network. Ora si accinge a celebrarla nel corso di un anno particolare che comincia il 26 novembre, giorno in cui prende avvio il cinquantesimo anniversario della morte del fondatore, il beato don Giacomo Alberione (4 aprile 1884 - 26 novembre 1971), per non tacere di un’altra ricorrenza speciale: i novant’anni della nostra rivista, il cui primo numero uscì datato 25 dicembre 1931. «Dodici mesi di preghiera, riflessione, studio ed eventi per lasciare che la Parola sia protagonista e sprigioni tutta la vita di cui è piena», spiegano don Giacomo Perego, 49 anni, e don Roberto Ponti, 54, coordinatori delle iniziative dell’Anno biblico paolino nel mondo e in Italia. «La Bibbia è compagna di viaggio per molti», osserva don Perego: «a oggi risulta tradotta integralmente in almeno 694 lingue, da ultimo in Ellomwe (Malawi, Africa) e in Cho-Chin (Myanmar, l’ex Birmania)». «Fa effetto immaginare gli oltre 4 miliardi di volumi che nel corso della storia sono arrivati tra le mani dei lettori, tanto da impregnare la nostra vita : il riposo settimanale e perfino la vacanza hanno origine biblica», interviene don Ponti: «Oggi occorre considerare non solo le copie stampate, ma anche quelle scaricate dalla Rete: si tratta di un buon 20%, secondo una stima prudente, delle circa 34 milioni di Bibbie diffuse ogni anno».
Il beato don Giacomo Alberione (1884-1971).
Le cifre dicono tanto, ma non spiegano tutto. «Ci vogliamo interrogare sull'uso della Bibbia e sulla sua comprensione, sia dal punto di vista culturale, sia, soprattutto, dal punto di vista della fede», concordano don Perego e don Ponti. «Il concilio Vaticano II con la costituzione dogmatica Dei Verbum già nel 1965 esortava tutti i fedeli alla frequente lettura delle Scritture. Nel 2010, papa Benedetto XVI, accogliendo nella sua Esortazione apostolica Verbum Domini i risultati del Sinodo dei vescovi, affermava che era necessaria “una nuova stagione di più grande amore per la sacra Scrittura da parte di tutti i membri del Popolo di Dio”. Le lettere di papa Francesco Aperuit illis (30 settembre 2019) con l’istituzione della Domenica della Parola di Dio e Scripturae Sacrae affectus (30 settembre 2020), nel 1.600° anniversario della morte di san Girolamo, riecheggiano e concretizzano una sensibilità che il giovane Alberione aveva già interiorizzato agli inizi del Novecento, affidandone la realizzazione alla Famiglia Paolina con libri, sussidi, opuscoli, periodici e naturalmente con la stampa e la diffusione di Bibbie e Vangeli». Il tema di quest’anno – Perché la Parola corra – rimanda alla chiusa della Seconda lettera ai Tessalonicesi. Il logo, invece, richiama le figure del seminatore e del corridore. Un intreccio di responsabilità, tenacia, solerzia e urgenza.
«Tra le tante iniziative messe in cantiere nei vari continenti, segnalo in particolare tre webinar di respiro internazionale che hanno come scopo approfondire le tre principali vie di accesso alla ricchezza della Scrittura: quella percorsa dalla tradizione ebraica (da Gerusalemme, il 26 novembre, dalle 15.30, con il rabbino David Rosen e con don Francesco Voltaggio), quella percorsa dalla tradizione patristica (dalla Gregoriana in Roma, 22 aprile 2021, con il cardinale Raniero Cantalamessa) e quella percorsa dalla tradizione liturgica (da San Paolo, in Brasile, il 26 novembre 2021)», conclude don Perego. «In Italia l’Anno della Parola di Dio ruoterà attorno a tre proposte», termina a sua volta don Ponti: «la Domenica della Parola (24 gennaio 2021); le Missioni bibliche o le Giornate della Parola (che possono essere sollecitate e organizzate localmente) e la Settimana della Parola (dal 26 settembre al 3 ottobre 2021). Programmi speciali sono previsti per i più giovani: una marcia nell’estate 2021 e un contest di videoclip su Instagram». Per maggiori informazioni e aggiornamenti si può consultare il sito Internet: www.annobiblico.it