PHOTO
C’è una mappa che non indica strade o confini, ma racconta i luoghi dove la sopravvivenza è una corsa quotidiana per il cibo. È la “Mappa delle 10 (+3) principali emergenze alimentari globali”, presentata il 9 ottobre alla Triennale di Milano da Azione Contro la Fame alla presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Con questo appuntamento si aprono ufficialmente le Giornate Contro la Fame, una mobilitazione nazionale che unisce famiglie, scuole, aziende, istituzioni, media e ristoranti in un obiettivo comune: garantire a tutte le persone il diritto al cibo e a un’alimentazione sana, in Italia e nel mondo.
Il messaggio è semplice, ma urgente: fermare la fame è possibile. Insieme.
Una mobilitazione diffusa
Le Giornate Contro la Fame rappresentano un invito a unire le forze contro una crisi globale che non risparmia nessun continente. La campagna, attiva fino alla fine dell’anno, punta a raccogliere fondi e diffondere consapevolezza, sostenendo le comunità che affrontano emergenze alimentari e promuovendo percorsi di autonomia e dignità duraturi.
Il primo appuntamento è proprio quello milanese, dedicato alla presentazione della Mappa globale. Seguirà, a novembre alla Camera dei Deputati, la presentazione dell’Atlante della Fame in Italia, realizzato in collaborazione con ISTAT e l’Università di Milano, che offrirà un’analisi approfondita sull’insicurezza alimentare nel nostro Paese e sulle politiche di welfare in atto. Dal 16 ottobre al 31 dicembre, infine, la mobilitazione entrerà nel vivo con contenuti digitali, iniziative di sensibilizzazione e la collaborazione di numerosi divulgatori e content creator.
La Mappa, costruita a partire dai dati del Global Report on Food Crises 2025 e dallo State of Food Security and Nutrition in the World 2025, restituisce un quadro drammatico ma fondamentale per comprendere le priorità globali.
I Paesi con il maggior numero di persone che non hanno accesso regolare al cibo sono Nigeria, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Bangladesh, Etiopia, Yemen, Afghanistan, Pakistan, Myanmar e Siria.
A questi si aggiungono tre contesti particolarmente colpiti – Sud Sudan, Haiti e la Striscia di Gaza – dove una parte molto ampia della popolazione vive in condizioni di fame acuta.
La Mappa non si limita ai numeri: raccoglie testimonianze dirette dal campo, racconti di operatori e comunità che ogni giorno lavorano per ricostruire sicurezza alimentare, con progetti condivisi e sostenibili che mirano a rafforzare la resilienza locale.


Durante la presentazione milanese è stato dedicato uno spazio anche alla situazione italiana. Simone Garroni, direttore generale di Azione Contro la Fame Italia, e Livia Celardo, ricercatrice dell’ISTAT, hanno illustrato i dati più recenti sull’insicurezza alimentare nel nostro Paese e sulle risposte co-progettate insieme a istituzioni e partner locali.
Un tema che interroga anche le società più ricche: l’accesso a un’alimentazione sana, equilibrata e sostenibile non è ancora garantito a tutti, e il divario sociale cresce anche davanti a un piatto vuoto.
A sostenere le Giornate Contro la Fame c’è una rete ampia di partner e imprese, tra cui Capgemini, Cielo e Terra, Enercom, Ferrari Trento, FIPE, Fondazione Conad, Fondazione De Agostini, Fondazione SNAM, Metro Italia, Michelin Italiana, Sole365, Surgiva, The Fork e Ticketmaster Italia.
Un’alleanza che testimonia come la lotta contro la fame non possa essere lasciata solo alle organizzazioni umanitarie, ma richieda una corresponsabilità globale, capace di coinvolgere cittadini, istituzioni e mondo produttivo.





