Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata mondale del creato, che ha come tema "Una casa per tutti? Rinnovare l’oikos di Dio", laddove oikos significa sia casa sia famiglia. Una giornata che è solo l’inizio di un periodo detto Tempo del creato che finisce il 4 ottobre, giorno in cui si commemora San Francesco. Quindi da oggi, per trentaquattro giorni, i 2,2 miliardi di cristiani sparsi per il mondo si uniscono nella preghiera, nella riflessione e nell’impegno comune per rinnovare la propria relazione con Dio e la Creazione.
Un tema al centro del pensiero di papa Francesco, a cui ha dedicato la splendida enciclica Laudato si' (in cui per esempio nel capito VI parla di conversione ecologica), e che anche di recente ha messo l’accento sulla necessità di una visione integrale dell’uomo in rapporto con la natura. E i disastri ambientali che anche questa estate hanno devastato diversi angoli del nostro pianeta ci ricordano che l’uomo non può prescindere dal rispetto per la Terra.
«Abbiamo bisogno di ritornare», ha affermato il papa «ad ascoltare la terra, indicata nella Scrittura come adamah, luogo dal quale l’uomo, Adam, è stato tratto. Oggi la voce del creato ci esorta, allarmata, a ritornare al giusto posto nell’ordine naturale, a ricordare che siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita. La disintegrazione della biodiversità, il vertiginoso aumento dei disastri climatici, il diseguale impatto della pandemia in atto sui più poveri e fragili sono campanelli d’allarme di fronte all’avidità sfrenata dei consumi… È altresì necessario riparare la terra. Il ripristino di un equilibrio climatico è di estrema importanza, dal momento che ci troviamo nel mezzo di un’emergenza. Stiamo per esaurire il tempo, come i nostri figli e i giovani ci ricordano».
Il Tempo del Creato si apre con una preghiera globale online oggi alle 13, ora europea. La preghiera ecumenica di quest’anno dà voce ai cristiani indigeni. Il Tempo del Creato sarà anche un momento fondamentale per mobilitarsi in loro favore in vista di due importanti vertici delle Nazioni Unite. A novembre, alla 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), i paesi devono annunciare i loro piani per raggiungere gli obiettivi dello storico accordo sul clima di Parigi. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, prevista per ottobre in Cina, i leader mondiali avranno l’opportunità di fissare obiettivi significativi e solidi per proteggere la nostra casa comune.